OME CAMBIA L’ASSEGNO UNICO FAMILIARE NEL 2023
Nel suo discorso programmatico per l’inizio del Governo, la Premier Giorgia Meloni aveva spiegato che era intenzione della maggioranza arrivare a migliorare e ottimizzare la buona riforma dell’Assegno Unico Universale familiare (AUU) già a partire dalla prossima Manovra di Bilancio. Ebbene, dopo aver anticipato una riduzione del Reddito di Cittadinanza e un criterio più “selettivo” per il Superbonus edilizio, ecco che il Governo Meloni si appresta a modificare l’assegno unico per le famiglie già dal 2023. L’importo è destinato ad aumentare per via della rivalutazione adeguata al tasso di inflazione corrente: l’assegno versato dalle famiglie italiane con figli che ne fanno richiesta (senza limiti di reddito, lo ricordiamo) vedrà aumenti specifici, così come verranno mutate le soglie Isee per accedere alla cifra massima della prestazione Inps.
Dal momento che il tasso di inflazione si aggira attorno all’8%, l’ipotesi messa in campo dal Ministero della Famiglia e dal MEF vede i seguenti possibili aumenti decisi dalla Manovra (ancora da presentare e poi votare in Parlamento, ndr): 14 euro l’aumento dell’importo massimo che passerà da 175 euro al mese al 189 euro al mese; l’assegno minimo vede invece aumenti di 4 euro (da 50 euro a 54 euro mensili). Cambierà poi anche l’importo per i figli maggiorenni: «una forbice che va da un minimo mensile di 27 euro a un massimo 91,80 euro. Previste rivalutazioni anche per le altre maggiorazioni legate al numero di figli e alla disabilità», spiega il focus del QN sul tema caldo dell’assegno unico universale.
MELONI E ROCCELLA: CAMBIARE L’ASSEGNO UNICO E INTRODURRE IL QUZIENTE FAMILIARE
Anche sul fronte Isee, come dicevamo, l’assegno unico familiare universale è destinato a mutare già dal prossimo anno: la griglia per ottenere l’importo massimo si alzerà da 15mila euro a 16.200, sempre per effetto della rivalutazione derivata da inflazione in aumento. In sostanza, dal 2023 per poter ottenere la somma massima di assegno unico mensile le famiglie italiane dovranno ricevere 189 euro avendo come Isee inferiore a 16.200; in aggiunta, l’importo minimo di 54 euro corrisponde a un Isee di 43.200 euro. Nel 2022 è di 40.000 euro.
Novità importante che potrebbe poi arrivare nei prossimi mesi riguarda il calcolo effettivo dei criteri per accedere all’assegno unico, così come al Superbonus e per altre misure assistenziali/bonus: come spiega dalla Premier Giorgia Meloni in conferenza stampa venerdì scorso dopo il CdM sul Decreto Energia, «Il Superbonus passa al 90% tranne per quei condomini che hanno già cominciato i lavori con dichiarazione ufficiale (entro il 25 novembre): con i risparmi di questa riduzione, noi abbiamo deciso di riaprire anche alle case uni-familiari con Superbonus al 90% a patto che si tratti di prima casa e per redditi medio-bassi calcolati non con ISEE ma anche con nucleo familiare. È un primo accenno al concetto di quoziente familiare». In attesa di capire come potrebbe evolversi il calcolo sul nucleo familiare e i redditi percepiti – per una “riforma” ad ampio raggio sul quoziente familiare da aggiungere all’Isee per i criteri – la Ministra della Famiglia Eugenia Roccella ospite del Forum delle famiglie insieme al cardinal Matteo Zuppi (Presidente Cei) ha annunciato «Ci sarà una correzione dell’assegno unico per le famiglie numerose, ho già convocato l’Osservatorio assegno unico (per il 28 novembre, ndr) per correggere le storture di un buon provvedimento che già superava i bonus, è qualcosa che implementeremo e che allo stesso tempo correggeremo».