Il direttore generale dell’INPS, Vincenzo Caridi, ha annunciato ufficialmente che l’assegno unico per i figli sarà erogato in automatico dal 2023 e, di conseguenza, non sarà più necessario presentare di anno in anno la domanda per richiederne l’erogazione. L’istituto, dal canto suo, lo attribuirà automaticamente a tutti coloro di cui già conosce la situazione e che non avranno segnalato variazioni dei requisiti.



Queste le parole di Caridi, raccolte dal “Corriere della Sera”: il riconoscimento automatico dell’assegno unico per i figli rappresenta “un altro passo nell’implementazione dei servizi per i cittadini, che, con la pandemia, ha visto dilatarsi i compiti dell’istituto. All’impegno ordinario per 43 milioni di utenti, si è aggiunta l’erogazione di prestazioni per oltre 30 miliardi a 15 milioni di beneficiari. In queste settimane stiamo lavorando per garantire a oltre 13 milioni di pensionati l’incremento del 2% della pensione nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, compresa la tredicesima, come deciso dal governo, ma non siamo in affanno. Nel 2020, dopo quel primo aprile che non dimenticheremo mai, quando il nostro sito andò in black out per 3 ore, abbiamo varato un piano strategico digitale che viene aggiornato annualmente”.



ASSEGNO UNICO FIGLI AUTOMATICO DAL 2023: FOCUS ANCHE SU QUOTA 102 E ASSUNZIONI

Nel prosieguo della chiacchierata con il “CorSera”, Caridi ha evidenziato cheINPS “Sono già stati assunti 370 informatici e sono in corso le prove per assumere 1.858 funzionari. In tutto, entro gennaio, grazie anche allo scorrimento delle graduatorie, assumeremo oltre 4mila persone. L’organico passerà da meno di 24mila dipendenti a 30mila nel 2024”.

Perché una parte di aventi diritto non ha chiesto ‘assegno unico per i figli? “Al 31 luglio l’assegno è stato chiesto per 9,1 milioni di figli. Stimiamo che altri 700mila potranno aggiungersi. Alla fine, quindi, rispetto alla platea potenziale di 11 milioni, mancherebbe poco più di un milione. Pensiamo che, oltre a una parte che non presenterà la domanda, la platea sia stata un po’ sovrastimata”. Da ultimo, una battuta su Quota 102, in scadenza alla fine del 2022: “Ad oggi, sono arrivate 6.400 domande. Il 75% di queste è stato accolto. Le previsioni della relazione tecnica al provvedimento erano di 16.800 pensionamenti. Siamo quindi sotto le attese”.