IL VIDEO DI SMENTITA DI MELONI E GIORGETTI CONTRO “LA REPUBBLICA”: “NON ABOLIREMO L’ASSEGNO UNICO, DIFFIDATE DELLE RICOSTRUZIONI”
«Diffidate dalle ricostruzioni, non aboliremo l’Assegno unico»: e così a poche ore dal vertice di maggioranza e dal primo Consiglio dei Ministri dopo la pausa agostana, la Premier Giorgia Meloni con il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti smentiscono con un breve video sui social la “bufala” rilanciata ieri in primis da “La Repubblica” sulla cancellazione della misura da 20 miliardi di euro solo nel 2024. In vista di una Manovra 2025 che si preannuncia comunque piuttosto complicata per i diversi dossier in campo (come vi spieghiamo qui, ndr), la possibilità di una revisione e rimodulazione dell’Assegno unico per i figli ha portato il retroscena di “Rep” a ipotizzare che il Governo potesse realmente abolire tale sostegno alle famiglie.
E quindi no, il Governo in questa Manovra (né nelle prossime, ndr) intende abolire l’Assegno unico familiare: «l’ultima notizia sarebbe che saremmo in procinto di abolire l’assegno unico, quell’assegno unico che noi abbiamo aumentato e sul quale stiamo dando battaglia in Europa proprio perché non si creino problemi», spiega Meloni con a fianco un “sornione” Ministro dell’Economia Giorgetti che conferma l’analisi sul tema. Il Governo è in trattative con l’Europa proprio per la procedura d’infrazione e il deferimento riguardo l’Assegno unico: per questo la Premier spiega come potrebbe essere davvero assurdo battagliare in Ue per mantenere tale dispositivo, e poi volerlo così cancellare di punto in bianco con la Manovra.
OGGI VERTICE MELONI-SALVINI-TAJANI POI PRIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI POST-PAUSA
Nello specifico, la Commissione Europea contesta al Governo italiano di non concedere l’Assegno unico a lavoratori stranieri prima che abbiano almeno 2 anni di residenza nel nostro Paese: qui Meloni sottolinea che se passasse tale linea europea, «di fatto vuol dire uccidere l’assegno unico». Al netto di ciò, l’Assegno rimane con Meloni e Giorgetti che invitano a diffidare della “fantasiose ricostruzioni” viste ieri da “La Repubblica” e poi riprese dal resto delle opposizioni. Soprattutto, concludono i due leader, perché viene letto ogni giorno sui giornali «quello che ci sarebbe scritto in una legge di bilancio che dobbiamo ancora cominciare a scrivere».
Chiarita la vicenda sull’Assegno unico, il vertice di oggi del Centrodestra con i quattro leader (oltre a Meloni-FdI, Salvini-Lega, Tajani-FI anche Lupi-Noi Moderati) al tavolo di Palazzo Chigi chiarirà quale sarà la road map da qui fino a dicembre 2024, con la Manovra di Bilancio ovviamente in pole position serrata. «Avanti uniti e leali sul sentiero del programma», fa sapere una fonte diretta di Palazzo Chigi all’Adnkronos alla vigilia del vertice che precederà il Consiglio dei Ministri. Sul tavolo tutti i temi caldi oltre la Finanziaria: dai balneari alla Commissione Ue (verrà ufficializzato oggi il nome di Raffaele Fitto, Ministro per agli Affari Ue e il PNRR, come candidato unico dell’Italia nella lista dei prossimi commissari europei), fino al rapporto con Bruxelles come ribadito dal vertice di due giorni fa tra Meloni e Manfred Weber del PPE.
Ma la lista è lunga e vedrà in discussione anche le ultime rappresaglie con screzi tra Forza Italia e Lega: lo ius scholae, l’Autonomia differenziata, la riforma RAI e il Premierato, mentre piena unità è giunta sul tema dell’Assegno unico. «Compattezza e serenità nella maggioranza dopo aver assistito a troppe fibrillazioni», fanno sapere dalla Lega, così come Tajani con Forza Italia intende pianificare al meglio i prossimi mesi con “lealtà e unità”. Si dovrà infine capire come fare con la sostituzione di Fitto nella squadra di Governo: smentita fino ad oggi l’ipotesi di un “mini rimpasto”, il Ministero potrebbe essere spacchettato con deleghe alla stessa Meloni, a Roberto Cingolani (ex Ministro dell’Ambiente sotto Draghi) e Giulio Terzi di Sant’Agata. Ma qui sarà poi il CdM (forse nei prossimi mesi) a chiarire tale passaggio post-Fitto.