L’assegno unico e universale, approvato all’unanimità alla Camera e in attesa dell’ok del Senato, è considerata una vera e propria “rivoluzione nel welfare”. Come riferisce oggi SkyTg24, si tratta di un provvedimento pensato per aiutare le famiglie e favorire maggiormente la natalità nel nostro Paese. Operativo dal 2021, prevede che mensilmente ogni famiglia possa ricevere un assegno per ciascun figlio, dalla nascita e fino al compimento del 21esimo anno di età. Al momento si tratta solo di ipotesi ma non è escluso che l’assegno possa essere compreso tra i 200 ed i 250 euro al mese, anche se molto dipenderà dalla riforma fiscale. L’obiettivo primario sarà quello di “riordinare, semplificare e potenziare” le misure già esistenti a sostegno dei figli a carico. L’assegno unico rappresenterà un aiuto soprattutto per le famiglie molto numerose ed a tal proposito prevede una maggiorazione dell’importo a partire dal terzo figlio. Superiore anche la cifra dell’assegno per le famiglie che hanno figli disabili (dovrebbe essere tra il 30% ed il 50% in più). La somma sarà tuttavia decisa in base alla condizione economica del nucleo familiare (ISEE) e tenendo contro anche dell’età dei figli a carico. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



APPROVATO ALL’UNANIMITÀ ALLA CAMERA

Ora il testo andrà al Senato ma di certo l’ok all’unanimità alla Camera per l’assegno unico-universale rappresenta un momento importante, anticamera di una svolta politica e culturale nelle politiche per la famiglia in Italia: il “Family Act” presentato da Italia Viva nella persona della Ministra Elena Bonetti ha trovato concorde non solo il Governo ma anche l’intero arco delle opposizioni, tanto che ieri Palazzo Montecitorio ha approvato con 452 voti e un solo astenuto l’intero testo che prevede un assegno unico a tutte le famiglie fino al compimento del 21esimo anno di età del figlio. «Un segnale bello da questo Parlamento», ha spiegato la Ministra per le Pari Opportunità e della Famiglia Elena Bonetti al termine della votazione. «Oggi abbiamo compiuto il primo, ma decisivo, passo. Con questa riforma ci avviciniamo ai migliori modelli europei» spiega Stefano Lepri (Pd), relatore del provvedimento mentre l’altro firmatario, Graziano Delrio (Pd) aggiunge «finalmente non ci saranno più figli di serie A e di serie B perché anche quelli degli autonomi, dei liberi professionisti, degli incapienti e dei disoccupati saranno trattati come gli altri». Forza Italia con Gelmini e Carfagna fanno sapere «Non è una cambiale in bianco consegnata al governo, quanto piuttosto una spinta a fare meglio e in fretta».



COME FUNZIONA L’ASSEGNO UNICO NEL FAMILY ACT

Il testo dell’assegno unico per i figli prevede un accorpamento degli attuali 8 benefici-sussidi-bonus-detrazioni per i figli a carico delle famiglie italiane: l’assegno universale spetterà per ogni figlio, dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21esimo anno d’età e sarà un sostegno per tutte le famiglie con il parametro importante del reddito familiare (ISEE) ma avrà comunque una quota per chiunque faccia figli in Italia nei prossimi anni. Ora spetta al governo inserire le cifre specifiche del bonus, anche se le intenzioni del Ministro Bonetti vedono 200 euro al mese per l’ISEE piùàbasso, seconda fascia da 180 euro e terza fascia da 125 euro al mese: come ribadito nel testo dell’assegno unico per i figli, sarà prevista una clausola di salvaguardia per cui, se qualche famiglia con il nuovo bonus ci perde rispetto alle detrazioni precedenti, continuerà a prendere quanto ottiene oggi con il cumulo dei vari sussidi.



ASSEGNO UNICO, FORUM FAMIGLIE “MOMENTO STORICO”

«Si è appena chiusa alla Camera, con voto eccezionalmente bipartisan, la partita di andata sull’assegno unico-universale: per la prima volta, le famiglie sono in vantaggio e non debbono rincorrere. Un segnale di grande maturità del Parlamento. Ora manca il ritorno al Senato e quindi la finalissima, quella delle risorse da mettere in legge di Bilancio. Ma quello di oggi è un momento storico: adesso non si potranno più deludere le famiglie italiane», così commenta il Presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari, Gigi De Palo dopo l’ok unanime alla Camera dell’assegno unico per i figli. Il Forum si dice del tutto soddisfatto dell’impianto del Family Act dato che allarga a platea a giovani e partite IVA, ovvero a chi oggi fa davvero i figli in Italia: «nessuno dovrà prendere un centesimo di meno rispetto a quanto prende ora. L’assegno unico-universale è fondamenta su cui costruire il Family Act e una politica seria per la natalità. È la prima parte della riforma fiscale che proverà a mettere fine alla discriminazione fiscale delle famiglie italiane», aggiunge De Palo nella nota post-voto in Parlamento. Il Forum ringrazia la politica a due anni da quel Patto per la natalità che nel gennaio 2018 aveva visto la firma di tutti i leader dei partiti per improntare novità fiscali ed economiche per le famiglie italiane: «Il nostro grazie sincero va al relatore Lepri, che ha voluto con insistenza questa legge; all’onorevole Delrio, che ha mantenuto le promesse; alla ministra Bonetti, che ci ha creduto anche quando tutto sembrava remare contro. Un grazie anche alla responsabilità e all’onestà intellettuale di Alessandra Locatelli della Lega, di Maresa Bellucci di Fratelli d’Italia, di Antonio Palmieri di Forza Italia, che hanno mostrato che viene prima il bene comune e poi gli interessi di partito. Ora si vada spediti verso il futuro». Infine, De Palo invita il Governo ad utilizzare i soldi del Recovery Fund europeo per poter metter mano ai circa 6-7 miliardi di euro previsti di spesa per l’assegno universale nei prossimi anni, «Finalmente ce lo chiede l’Europa e il Recovery Fund libererà risorse per le famiglie» conclude il Presidente del Forum Famiglie