La partenza dell’assegno unico per i figli, misura varata dal Governo per fornire un contributo che parte da 167,5o euro al mese per ciascun minore presente all’interno di famiglie che, alla data odierna, non percepiscono assegni per il nucleo familiare, è stata senza dubbio in sordina. Lo rivelano le statistiche rilasciate dall’Inps, che sono aggiornate a venerdì scorso, secondo cui le istanze complessivamente ricevute sono state 352mila, corrispondenti ad altrettante famiglie in cui sono presenti 596mila minori.



Stando a quanto emerge in un servizio de “Il Messaggero”, di tutte le domande quelle ad oggi effettivamente saldate sono state 193mila. Rammentiamo che l’assegno unico per i figli è previsto dallo scorso primo luglio e le richieste potranno continuare a essere presentate fino al 30 settembre. Tuttavia, sino a questo momento, una percentuale ridotta degli aventi diritto ha deciso di approfittare della situazione. Intanto, Palazzo Chigi e Tesoro hanno indicato in 1,8 milioni le famiglie aventi diritto all’assegno unico quest’anno, all’interno delle quali sono presenti ben 2,7 milioni di minori di 18 anni.



ASSEGNO UNICO PER I FIGLI: DOMANDE PRESENTABILI ANCHE DOPO IL 30 SETTEMBRE

Di fatto, sino a questo momento, poco meno del 20% delle famiglie italiane ha avanzato richiesta d’assegno unico per i figli, anche se non va dimenticato che, coloro che percepiscono il Reddito di Cittadinanza, non sono tenuti a presentare la richiesta per l’assegno unico. A livello geografico, invece, la maggior parte delle richieste sono pervenute dalla Lombardia (più di 57mila nuclei familiari, con oltre 102mila minori). Seguono Campania, Sicilia e Lazio.

“Il Messaggero” rammenta che anche dopo il 30 settembre le domande potranno essere presentate ancora, ma si avrà diritto solo alle mensilità non ancora scadute. La richiesta va fatta all’Inps, che ha previsto una procedura semplificata. Qualora si volesse provvedere da soli senza l’aiuto di Caf o commercialisti, sarà necessario dotarsi di Spid. Il totale dell’assegno varia in base all’Isee e al numero di figli. Per ciascun minore l’importo base è di 167,5 euro, che diventano 335 euro nel caso di due figli, 653 euro nel caso di tre figli, 871,50 euro nel caso di quattro figli e 1.089 euro nel caso di cinque. Oltre il quinto figlio, si aggiungono 217,80 euro mensili per ogni altro minore.