L’assegno universale rivolto agli anziani non più autosufficienti sembra mostrare come le attenzioni del governo Meloni siano puntate alle fasce più deboli della popolazione italiana. Continua infatti l’opera dei bonus e degli assegni a sostegno del reddito già iniziata col Governo Conte e intensificata poi con Draghi. In quest’ottica, sulla scia dell’assegno unico universale per i figli a carico, si inserisce anche l’assegno rivolto agli anziani in difficoltà motorie e/o cognitive.



È iniziato infatti l’ter che porterà al decreto attuativo della manovra finanziaria 2023 che ne definirà tutti i dettagli. Quel che è certo è che non va confuso intanto con l’assegno di cura, vale a dire con quel sostegno economico rivolto alle famiglie che assistono presso la propria abitazione l’anziano non autosufficiente. L’aiuto in questione infatti verrà corrisposto direttamente alla persona anziana interessata. Inoltre, con ogni probabilità, assorbirà l’indennità di accompagnamento se richiesto, e sarà compatibile e cumulabile con la pensione.



Quando verrà corrisposto l’assegno universale agli anziani non autosufficienti

I tempi non saranno così brevi. L’assegno universale rivolto agli anziani, infatti, dovrà essere definito, come abbiamo detto, tramite apposito decreto attuativo, a cui seguirà l’approvazione della legge delega.

Nello schema di disegno di legge con delega al governo , che dovrebbe essere presentato entro oggi, 19 gennaio 2023, è prevista la data del 1° marzo 2024 come termine ultimo entro cui il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi aventi ad oggetto “la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine per le persone anziane e per le persone anziane non autosufficienti“. Il sostegno in questione non dovrà poi avere solo natura economica ma anche assistenziale, prevedendo servizi e cure alla persona a lungo termine.



Il fondo da mettere a disposizione sarà gestito dal Ministero del Lavoro, e quanto all’importo, in base alle informazioni che si hanno al momento, sarà parametrato agli effettivi bisogni assistenziali della persona anziana, senza che venga preso in considerazione il reddito complessivo o l’ISEE dell’interessato.