SI APRE OGGI (FINO A DOMENICA) L’ASSEMBLEA COSTITUENTE DEL M5S: DOVE E COME SI VOTA, PROGRAMMA E QUESITI

Dopo mesi di annunci, scontri e “preparazioni”, il redde rationem in casa 5Stelle è finalmente giunto: da oggi e fino a domenica 24 novembre sono aperte le votazioni del’Assemblea Costituente M5s, indetta dal Presidente Giuseppe Conte per ridiscutere praticamente l’intero regolamento interno, oltre all’organigramma gestionale del partito fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Dopo le pesanti sconfitte alle Politiche 2022 e alle Europee 2024, Conte rilancia la sua personale sfida alla “vecchia nomenclatura” grillina, in primis all’ormai ex Garante del M5s licenziato prima delle Elezioni in Liguria.



Dalle ore 10 di giovedì 21 novembre fino alle ore 15 di domenica 24 novembre è possibile votare online sulla piattaforma SkyVote (ogni iscritto degli 88.933 aventi diritto di voto riceverà un link per indirizzare direttamente sulla piattaforma, ndr) sui diversi questi posti dalla lunga fase processuale che ha portato fino all’Assemblea Costituente tramite i dibattiti delle Agorà con diversi vertici del Movimento 5Stelle. Dal nome al simbolo, dalla possibilità di modificare lo statuto e il codice etico, fino alla possibile abolizione del vincolo sui due mandati per i candidati, passando per il ruolo del Garante M5s e dello stesso Presidente, per finire come il futuro della alleanze politiche: di tutto questo gli iscritti M5s potranno esprimersi, con lo scrutinio finale che sarà poi annunciato da Giuseppe Conte nella serata di domenica al momento conclusivo dell’Assemblea Costituente.



Il programma dell’evento “Nova” vedrà sabato 23 e domenica 24 novembre 2024 impegnato tutto lo “stato maggiore” a 5Stelle, con ospiti anche internazionali (su tutti, il Nobel Economia Stiglitz e la leader del BSW tedesco Sahra Wagenknecht) in attesa della comunicazione dei risultati dell’Assemblea Costituente come ultimo atto domenica sera. Dopo le sconfitte alle Elezioni e le difficoltà di gestire i lavori parlamentari con un partito che negli anni ha più volte visto “fughe”, espulsioni e polemiche, Conte intende “svoltare” il partito mettendo in conto che tra le votazioni potrebbe anche essere scelto di modificare lo statuto e la stessa figura del Presidente attuale.



IL MESSAGGIO DI CONTE PER “SALVARE” IL CAMPO LARGO: “O RIMANIAMO PROGRESSISTI O ME NE VADO”

«Da oggi a domenica i nostri iscritti potranno votare online e decidere quel che saremo»: in un messaggio rilanciato sul sito M5s e nell’intervista a “La Repubblica”, Conte richiama l’intera platea di iscritti per le votazioni sull’Assemblea Costituente dopo gli scontri accesissimi che hanno portato nelle scorse settimane al licenziamento di Beppe Grillo come Garante del M5s. Secondo Conte serve dare nuova linfa e nuove idee al Movimento e per farlo svariati sono i quesiti posti per poter modificare in tutto o in parte l’attuale organigramma: Grillo da tempo contesta metodi e tempistiche, specie nella possibilità che un piccolo gruppo di votanti possa dirimere il futuro di un’ intera piattaforma politica.

Non da ultimo, nel voto sull’Assemblea Costituente sarà possibile stabilire quale orizzonte di alleanze politiche eventualmente il M5s dovrà proseguire dalle prossime Elezioni locali o nazionali: se poi dalle votazioni dovesse emergere una traiettoria politica diversa a quella attuale, ecco che – lancia il suo ultimatum Conte – «mi farei da parte. Si chiama coerenza. Se questa scelta di campo progressista venisse messa in discussione, il Movimento dovrà trovarsi un altro leader». Questo non significa che Conte voglia necessariamente salvare i cordoni del “campo largo progressista”, dato che sempre a “Rep” confessa di non aver mai parlato di alleanza organica con il Partito Democratico di Schlein, semmai occorre capire che linea politica dare al partito nell’immediato futuro.

IL NODO-GRILLO E I DUE MANDATI: ECCO COSA PUÒ CAMBIARE DOPO L’ASSEMBLEA COSTITUENTE M5S

È ancora Conte a dispiacersi per come si è concluso il rapporto a distanza con Beppe Grillo, su cui appunto un quesito in particolare dell’Assemblea Costituente chiede conto agli iscritti se confermare o abolire la figura “etica” e valoriate interna al M5s. «Io non ho mai inteso alimentare questo scontro»: non è da escludersi che nella due giorni di Assemblea Costituente, questo weekend, possa presentarsi lo stesso Grillo per perorare la sua causa, che è quella di non mettere in discussione nome, simbolo e vincolo dei due mandati.

Conte non ha seguito la sua linea fin dall’inizio, contestando le sue motivazioni e intende rimettere tutti i punti alla discussione della base politica, con una più che potenziale possibilità che la scissione tra la “vecchia guardia” del Movimento possa divenire realtà con il 2025. Nei quesiti è possibile eliminare la stessa figura del Garante, un ultimo passo (assieme ai tre “paletti” richiesti da Grillo) che porterebbe alla dissoluzione di tutto ciò che era e che è stato il Movimento 5Stelle. Se poi gli iscritti dovessero mantenersi una posizione più nettamente lontana ad alleanze progressiste (ergo, con Pd e AVS) anche su questo punto il partito potrebbe prendere una direzione tutt’altro che prevedibile, con Conte a quel punto sostanzialmente a fine percorso. Un lancio nel buio per il M5s, ma anche per l’intero “campo largo” che a quel punto verrebbe inevitabilmente meno.