È arrivato il via libera del Decreto del Governo, ormai è davvero questione di pochi minuti per il testo ufficiale che imprime lo stop ad ogni evento sportivo pubblico per un mese. In particolare, la Serie A e tutto lo sport in generale – seguendo le disposizioni anti-Coronavirus del Ministero della Sanità – avranno porte chiuse per tutte le partite oltre «all’obbligo di controlli per tesserati, atleti, dirigenti e accompagnatori». Sono poi sospesi tutti gli eventi all’interno della zona rossa (sulla quale potrebbe esserci un allargamento fino alla città di Bergamo, ndr). Per quanto riguarda la Serie A in particolare, il calendario dovrebbe essere ridisegnato come già anticipato nelle prime bozze circolate nel pomeriggio: come riporta la Gazzetta dello Sport, il programma dei recuperi vedrà la 26esima giornata in questo weekend, partendo da Sampdoria-Verona sabato sera. Domenica invece il programma della Serie A dovrebbe andare verso questo iter: Milan-Genoa alle 12.30, poi Parma-Spal e Sassuolo-Brescia alle 15, quindi Udinese-Fiorentina alle 18 e il big match Juventus-Inter alle 20.45. Il recupero di lunedì, non essendoci più la possibilità di avere pubblico negli Stadi, si rivela a questo punto del tutto inutile. (agg. di Niccolò Magnani)
SI RECUPERA LA 26^ GIORNATA
In questo strano mercoledì del calcio italiano, di fatto privo dell’assemblea della Lega Serie A che comunque in pratica non serve più, possiamo dare per certa la notizia che nel prossimo weekend si completerà la giornata che era iniziata sabato scorso e della quale sono state giocate appena quattro partite, due sabato e altrettante domenica. Dunque si completerà la 26^ giornata con slittamento della 27^ e di tutto il resto del campionato di Serie A, restano però da definire date e orari esatti di queste partite. Su tutte spicca naturalmente Juventus Inter, ma ricordiamo che sono ancora da disputare anche Udinese Fiorentina, Milan Genoa, Parma Spal, Sassuolo Brescia e Sampdoria Verona. La ragionevole certezza è che dovrebbero essere tutte giocate fra sabato e domenica: lunedì 9 avrebbe avuto ragion d’essere se i divieti alle porte chiuse fossero durati solo fino a domenica, ma così non sarà e di conseguenza ecco che tutto dovrebbe svolgersi tra sabato e domenica, per favorire almeno il pubblico televisivo, nell’impossibilità di andare allo stadio. Le parole di Beppe Marotta sintetizzano bene quella che ormai, volenti o nolenti, è una necessità per non bloccare del tutto il campionato: “Bisogna farlo, vista la situazione. Le porte chiuse sono l’unico strumento per portare avanti il campionato, siamo in attesa di un provvedimento del governo. Si è ritrovata unità di intenti all’interno della Lega per la regolarità del campionato. Viaggiamo a vista in attesa di ulteriori provvedimento governativi, ma ora è importante ritrovarci subito in assemblea ed elaborare una strategia comune per dare regolarità al campionata e garantire la continuità gestionale alle nostra società. Peccato per oggi – ha proseguito l’a.d. dell’Inter -, è mancato il numero legale, ma occorre indire di nuovo una assemblea, che sia formale o informale, per delineare una strategia precisa a salvaguardia del fenomeno sportivo e dei singoli club”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
PARLA IL PREMIER GIUSEPPE CONTE
Abbiamo detto che l’assemblea della Lega Serie A passa in secondo piano davanti ai provvedimenti generali, anche se la “Confindustria del pallone” non ci ha fatto una bella figura con il mancato raggiungimento del numero legale in un momento così delicato per il calcio e per l’Italia tutta. Comunque, di fatto anche le sorti della Serie A sono in mano alle decisioni del governo, di conseguenza può essere importante leggere le dichiarazioni del premier Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio dei Ministri ha dichiarato quanto segue: “La nostra linea è improntata alla massima trasparenza – ha detto Conte nelle riunioni con i capi delegazione della maggioranza e i capigruppo di tutti i partiti -, vogliamo coinvolgere le Regioni, ma dobbiamo stare attenti a non discostarci dalle linee guida degli scienziati. L’attenzione è massima, stiamo prendendo delle decisioni che incidono sullo stile di vita degli italiani e siamo ancora in una situazione di allarme, secondo i dati scientifici. Il contagio potrebbe anche estendersi, non sappiamo quando raggiungeremo il picco”. Davanti a queste notizie il calcio naturalmente non può fare altro che adeguarsi e fra le decisioni che “incidono sullo stile di vita degli italiani” può rientrare anche l’imposizione delle porte chiuse per le manifestazioni sportive, d’altronde unico modo per far sì che il campionato di Serie A vada avanti nelle prossime settimane. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
CHE REBUS PER JUVENTUS E INTER
Detto che l’assemblea della Lega Serie A tecnicamente è saltata per assenza del numero legale, ma che questo tutto sommato poco importa perché è evidente che le decisioni fondamentali saranno prese dall’alto in questa fase così delicata per la salute pubblica, focalizziamo la nostra attenzione sulla situazione paradossale di Juventus e Inter, che sono molto coinvolte in quanto protagoniste dello scontro diretto che non ha ancora una data formale, ma soprattutto perché potrebbero essere le squadre più impegnate da qui a fine stagione. La situazione in assoluto peggiore è quella dell’Inter, che ha un massimo potenziale di 23 partite ancora da giocare, mentre la Juventus si ferma a 21 dal momento che i bianconeri hanno solo un turno da recuperare in Serie A (proprio il derby d’Italia) ed inoltre in Champions League è già stata disputata l’andata degli ottavi, a differenza dell’Europa League a causa della presenza dei sedicesimi nella seconda competizione europea. Con il rinvio delle semifinali di Coppa Italia, la situazione si è fatta ancora più critica per i nerazzurri, che già avevano 22 date teoriche per 23 partite, ora altro tempo è passato e il conto dice dunque 21 date disponibili per un massimo sempre di 23 partite. Però attenzione, anche la Juventus ormai è a 21 e 21, dunque ai limiti. Tutto questo naturalmente si verificherà solo se Inter e Juventus dovessero andare molto lontano anche nelle Coppe, ma il Coronavirus ci costringerà pure a tifare contro per evitare problemi di calendario? Questo è uno dei paradossi della situazione attuale… (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
PARLA IL MINISTRO SPADAFORA
L’assemblea della Lega Serie A di fatto si deve adeguare a quanto è stato deciso ad un livello più alto, come d’altronde è giusto che sia in una situazione così particolare. Lasciando Palazzo Chigi, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha parlato di “proseguimento di tutte le attività, anche del campionato, ma nel rispetto della salute per tutti”. I cronisti presenti gli hanno chiesto delle partite a porte chiuse e la risposta del ministro è stata: “Si va verso questo tipo di provvedimento”. Spadafora oggi pomeriggio alle ore 15.00, dunque fra pochissimo, sarà alla Camera dei Deputati per il ‘question time’ proprio sul tema dei risvolti sportivi dell’emergenza coronavirus. L’ufficialità della decisione del governo dovrebbe arrivare con il decreto atteso nel pomeriggio, ma lo scenario è ormai delineato e prevederà partite a porte chiuse per un mese, altrimenti ci sarebbe un vero e proprio blocco delle attività. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
JUVENTUS INTER SI GIOCA DOMENICA?
In corso l’assemblea della Lega Serie A, possiamo dire che sono in aumento le possibilità di disputare Juventus Inter domenica sera. Infatti, se sarà imposto l’obbligo delle porte chiuse, cade l’utilità di giocare lunedì sera sperando nelle porte aperte che sembrano ormai purtroppo una possibilità impossibile da percorrere per almeno un mese. Di conseguenza, ecco che le sei partite ancora mancanti della scorsa giornata dovrebbero essere disputate fra sabato e domenica – tutte ovviamente a porte chiuse. Inoltre, in questi giorni sono saltate le sfide di Coppa Italia, mentre giovedì prossimo l’Inter avrà il Getafe in Europa League, di conseguenza la domenica sarebbe meglio del lunedì sotto ogni punto di vista. Questo è lo scenario più probabile, a meno di richieste ancora più stringenti da parte del Governo che potrebbero portare a un vero e proprio stop che però sarebbe un colpo durissimo. Per l’Inter (ma anche per la Juventus ormai) le date infatti scarseggiano – anzi, in teoria non ce ne sono già più a sufficienza – e di conseguenza ogni ulteriore rinvio precipiterebbe sempre di più la situazione nel caos. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
PARLA GIOVANNI MALAGO’
Mentre si attendono notizie dall’assemblea della Lega Serie A che oggi dovrà definire come procedere in questo campionato squassato dal Coronavirus, segnaliamo l’intervento del presidente del CONI, che ha invitato il mondo del calcio a darsi una regolata in un momento così difficile. Queste dunque sono state le dichiarazioni di Giovanni Malagò ai microfoni di TgCom 24: “Il calcio non può pensare una partita per conto suo, si deve adeguare a quella che è una realtà oggettiva ed è sotto gli occhi di tutti. Si deve navigare il più possibile a vista – ha aggiunto Malagò – cercando di fare una programmazione”. Proprio questo è il problema: abbiamo visto che nella Lega Serie A regna il caos e che non è riuscita a prendere una posizione efficace come invece hanno fatto le serie minori e anche gli altri sport. Oggi almeno si riuscirà ad arrivare ad un accordo che ci consenta di capire quale sarà lo sviluppo futuro di ciò che resta della stagione? (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
LA POSIZIONE DEL GOVERNO
L’assemblea della Lega Serie A dovrà fare i conti con un pronunciamento molto chiaro da parte del Governo: “Evitare per 30 giorni manifestazioni, anche quelle sportive, che comportino l’affollamento di persone e il non rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro”. Questa infatti è una delle proposte del Comitato tecnico scientifico voluto dal premier Giuseppe Conte, che potrebbero integrare il Decreto del 1° marzo e che sarebbero da adottare in tutto il Paese. Le raccomandazioni verranno recepite in un Decreto che sarà varato senza attendere la scadenza delle misure adottate domenica scorsa. Si tratterebbe di un nuovo giro di vite delle misure preventive, con prescrizioni più stringenti e valido per l’intero territorio nazionale. “Sulle manifestazioni sportive saranno attuate con forza misure di rarefazione sociale – ha detto Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute -. Bisogna valutare se dare uno stop o farle giocare a porte chiuse”. Questo significa che le tanto temute porte chiuse, che la Lega Serie A voleva evitare ad ogni costo, diventano adesso l’opzione meno dannosa, perché l’alternativa sarebbe un mese di pausa forzata che renderebbe poi di fatto impossibile completare la stagione, considerando che già adesso siamo ai limiti. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
ASSEMBLEA LEGA SERIE A: UN GIORNO DECISIVO?
Oggi, mercoledì 4 marzo 2020, è un giorno decisivo per le sorti della Serie A 2019-2020, un campionato ormai scivolato nel caos a causa dell’emergenza Coronavirus. Le ultime notizie sono decisamente negative: dopo l’ondata di rinvii nelle scorse due giornate di Serie A, con il corollario di polemiche spesso roventi in particolare fra l’Inter e l’amministratore delegato della Lega, Paolo Dal Pino, ecco che oggi è in programma una assemblea della Lega Serie A che è chiamata a prendere decisioni molto delicati. La posizione del Governo sembra essersi irrigidita: le scuole ad esempio vanno verso una chiusura prolungata e anche le manifestazioni sportive vanno verso uno stop, o come minimo verso un lungo periodo di partite solamente a porte chiuse, se non addirittura rinviate. Nello scenario peggiore, l’intera Serie A potrebbe essere dunque a rischio, perché un mese senza campionato diventerebbe poi logicamente impossibile da recuperare, se si considera che già ora l’Inter non avrebbe date disponibili per giocare tutte le partite, qualora andasse avanti in Coppa – pure la Juventus è in una posizione sempre più critica, dopo il rinvio della sfida di Coppa Italia con il Milan.
ASSEMBLEA LEGA SERIE A: GLI SCENARI
L’assemblea di Lega Serie A dunque si ritroverà a fare i conti con una patata bollente davvero difficile da gestire. Anche se si riuscisse a scongiurare lo scenario peggiore, andremmo comunque verosimilmente verso alcune settimane a porte chiuse, ed inoltre va trovata una difficile quadra sulle date di tutti i recuperi, che aumentano sempre di più (compresa la Coppa Italia). Sappiamo che l’Inter vorrebbe giocare prima contro la Sampdoria e poi contro la Juventus, per conservare l’ordine delle partite, però questo impedirebbe di completare nel weekend che arriva il programma della scorsa giornata. Da notare che in teoria quattro partite su sei dovrebbero essere lunedì 9 per aspettare la fine dell’attuale ordinanza (domenica 8), ma questa esigenza naturalmente verrebbe meno se fossero disposte porte chiuse a oltranza. Si naviga a vista dunque, di conseguenza è anche possibile che l’assemblea della Lega Serie A si ritrovi impossibilitata a prendere oggi una decisione definitiva.