Nessuna novità sull’eventuale taglio dello stipendio dei calciatori e nemmeno su date e modalità per la ripresa del campionato: nulla di fatto dunque dall’assemblea di Lega Serie A, che è durata un paio d’ora in video conferenza oggi pomeriggio. Per quanto riguarda gli stipendi, l’intenzione sarebbe quella di portare avanti il dialogo con l’Assocalciatori, che nei giorni scorsi ha respinto la proposta della sospensione dei pagamenti per quattro mesi mettendo sul tavolo un congelamento di un mese solo. Per quanto riguarda le date, sarà tutto fermo fino al 13 aprile, poi si attendono novità dal Governo per cominciare a pianificare almeno la ripresa degli allenamenti, che logicamente sarà il primo requisito per ricominciare l’attività. Logicamente, più si dovesse tardare e più la situazione si complicherebbe, ma su tutto questo non c’è nulla di nuovo da segnalare: a giocare si dovrebbe ricominciare non prima del 20 maggio (se non anche più tardi), il limite del 30 giugno dunque sarebbe impossibile da rispettare e bisognerà capire come organizzarsi per portare a termine tutto, Coppe comprese – ammesso ovviamente che ciò sia possibile. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



TOMMASI SUGLI STIPENDI DEI CALCIATORI

Nell’assemblea di Lega Serie A a tema anche i calciatori delle serie minori. Ci ha pensato Damiano Tommasi che, da presidente dell’Assocalciatori, deve fare presenti anche le necessità di quei giocatori che non hanno stipendi faraonici: “Più della metà dei giocatori di Lega Pro (Serie C, ndR), senza dimenticare la Serie D, con lo stipendio paga l’affitto o i mutui e mantiene la famiglia – ha spiegato infatti Tommasi intervenendo su Radio 1 -. Non sono le cifre che uno immagina”. Per la Serie A la questione è già diversa e in effetti nella fascia più alta molti stipendi rischiano di essere insostenibili con la contrazione delle entrate: “C’è poi una parte alta dei professionisti e lì il tema è la patrimonializzazione di gestione delle società di Serie A – sostiene Tommasi -. I giocatori sono già sulla lunghezza d’onda di capire come si possa sostenere il sistema e come andare incontro alle società, dipenderà molto dal fatto se si tornerà in campo o no. La cassa integrazione su cui lavoriamo riguarda i giocatori con i redditi più bassi, con il minimo contrattuale”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



DAMIANO TOMMASI SULLA FINE DEL CAMPIONATO DI SERIE A

In attesa di conoscere i primi verdetti dall’assemblea di Lega Calcio Serie A, che dovrebbe essere iniziata solo da pochi minuti, ecco che è tornato parlare questa mattina a Radio 1 Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori, che dopo aver a lungo parlato del taglio degli stipendi (tema che sarà caldissimo anche oggi), ha detto la sua anche sul rientro il campo per il primo campionato. Ribadendo la volontà dei giocatori di tornare in campo e chiudere la stagione Tommasi ha aggiunto: “Almeno per la serie A serviranno 45 giorni e le settimane di preparazione per poter concludere tutto. Se si ha questa prospettiva siamo contenti di ripartire. Di sicuro il calendario è compresso per finire la stagione e per decretare i verdetti sul campo”. Pure Tommasi ha aggiunto che si sta stanno studiando modifiche ai regolamenti per poter chiudere il campionato di Serie A dopo il 30 giugno, data calda, visto che è pure termine per i contratti con le società dei calciatori. (agg Michela Colombo)



ASSEMBLEA SERIE A, CALCAGNO: SERVE TORNARE IN CAMPO

Oggi potrebbe essere il giorno decisivo per il futuro del calcio in Italia dopo l’emergenza coronavirus: oggi infatti occorrerà un’infuocata assemblea della Lega Serie A, dove saranno tanti i temi vagliati, dal rientro in campo fino al calendario, senza trascurare ovviamente la misura del taglio stipendi. Alla vigilia dell’assembrala ha però alzato la voce il vicepresidente dell’Aic Umberto Calcagno, che in una lunga intervista rilasciata ai colleghi del Corriere dello sport ha detto chiaramente che sarà prioritario tornare in campoMeglio chiudere tardi che passare i prossimi mesi in tribunale. Quando? Non possiamo saperlo, ma abbiamo la responsabilità di lavorare ogni giorno per creare le condizioni per riprendere la stagione e portarla a termine regolarmente”. Calcagno ha poi ribadito che pure i giocatori sono concordi a chiudere la stagione, almeno fino a quando sarà possibile sperarlo, visto il contesto drammatico per l’emergenza coronavirus. Ovviamente non è mancato un commento anche sul taglio degli stipendi: il vice presidente dell’AIC, ribadendo la disponibilità dei giocatori anche su tale tema, ha dunque di nuovo puntato il dito contro gli altri soggetti del sistema calcio ricordando che “Chi punta a terminare adesso la stagione forse lo fa per risparmiare su qualche stipendio, ma sarebbe un dramma sportivo”. Calcagno infine si fa promotore ancora una volta del già citato Fondo di solidarietà, per sostenere i giocatori dai redditi più bassi. Vedremo dunque oggi quale sarà il responso della Lega. (agg Michela Colombo)

ASSEMBLEA SERIE A: I TEMI SUL TAVOLO

E’ prevista per venerdì 3 aprile una nuova assemblea della Lega Serie A: naturalmente a distanza, vale a dire in video conferenza – sono ancora attive le prescrizioni per contenere il contagio da Coronavirus – e con prima convocazione alle ore 10 e, solo all’occorrenza, una seconda convocazione alle ore 15:00 (particolare da sottolineare, perché nel passato recente alcune società non hanno risposto). Il tema della discussione sarà un’ipotesi di addendum all’accordo collettivo con l’Associazione Calciatori: si parla del taglio degli stipendi, una soluzione già adottata dalla Juventus e sulla quale stanno riflettendo tutte le squadre. La Lega vorrebbe che le società siano concordi nello stabilire una unità d’intenti con un piano uniformato; si vedrà quello che succederà con la speranza che finalmente si possa giungere ad un accordo definitivo. Nell’Assemblea di Lega si parlerà anche del secondo argomento importante, ovvero un aggiornamento sugli scenari del calendario: bisogna stabilire se sia davvero possibile concludere la stagione 2020-2021 che è stata sospesa per l’emergenza Coronavirus, e dunque in che modo farlo, oppure se decretare che, vada come vada, sia meglio chiudere baracca e burattini fino ad agosto e pensare già al campionato e ai trofei che verranno.

ASSEMBLEA LEGA SERIE A: SI ATTENDONO DECISIONI DEFINITIVE

Al momento, le varie parti in causa sono ancora lontane dal trovare un accordo. L’AIC ha più volte ribadito la necessità di fermare tutto, i calciatori invece sarebbero concordi nel tornare in campo in qualunque modo (dopo aver operato il taglio degli stipendi) ma si vanno a scontrare con la volontà di alcuni presidenti, che hanno già sostenuto la tesi secondo cui la stagione dovrebbe essere considerata finita. Il presidente della FIGC Gabriele Gravina dal canto suo non recede dalla ferma convinzione di dover portare a termine il campionato, dicendosi disposto a far giocare le squadre anche a luglio e magari ad agosto, mese utile per finire la Coppa Italia. Ad ogni modo a decidere dovrà essere il Governo: qualora il Consiglio dei Ministri allungasse le misure sanitarie e di isolamento ci sarebbe ben poco da fare, ma anche allo stato attuale – ovvero: non si tornerà in campo prima di maggio – bisogna stabilire qualcosa di fisso, perché sembra complesso continuare a spostare il termine sempre più avanti nel tempo senza avere un piano concreto. Aspettiamo dunque quelle che saranno le decisioni che eventualmente verranno prese all’interno dell’Assemblea di Lega.