Con 860 voti favorevoli, 2 contrari e 4 astenuti, l’Assemblea Nazionale del Pd proclama Enrico Letta segretario del Partito Democratico: «un grandissimo onore e mi lascia una gran voglia di fare. Il tempo di lavoro avverrà in un momento difficilissimo per il nostro Paese, ringrazino tutti: ce la metteremo tutta e vi assicuro che io ce la metterò tutta». Così l’ex Premier commenta a caldo chiudendo la diretta video dell’Assemblea e ricevendo i fiori dalle tre donne della “decaduta” segreteria Zingaretti (nelle prossime settimane dovrà esser eletta la nuova segreteria di Enrico Letta), Valentina Cuppi, Deborah Serracchiani e Anna Ascani.



«Il Pd deve spalancare le sue porte a giovani e donne» ha spiegato nel suo lungo discorso programmatico, «Io credo nella coalizione – ha aggiunto -. Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra su iniziativa e leadership del Pd. Parlerò con tutti coloro che sono interessati a un dialogo: parlerò con Speranza, con Bonino, con Calenda, con Renzi, con Bonelli, Fratoianni, con tutti gli altri possibili interlocutori anche nella società». Insomma, un “nuovo” Pd che non rimanga ancorato al solo Pd ma che possa allargarsi in uno spirito di coalizione in cui sono inseriti anche i 5Stelle del neo-leader Giuseppe Conte, «Dobbiamo pensare che abbiamo vinto e governato quando abbiamo fatto coalizione. Quando siamo andati per conto nostro abbiamo perso. 1996 e 2006, eravamo guidati da Prodi. La coalizione è fondamentale: io ci credo. Ad aprirsi ci si guadagna sempre. Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra, su iniziativa e leadership del Pd. Parlerò nelle prossime settimane parlerò con tutti. L’incontro col 5 Stelle guidato da Conte lo dobbiamo fare, sapendo che non sappiamo ancora come sarà quel M5s. Arriveremo con rispetto a ambizione». Letta giudica positivo l’ingresso di Salvini nel Governo Draghi in quanto ormai europeista convinto con questa mossa, «ma dovrà essere lui a spiegare ai suoi elettori perché aderisce, non noi». «Dobbiamo essere il partito dei giovani», ha poi aggiunto ancora il nuovo segretario Dem, «Se non riusciremo a coinvolgere i giovani io avrò fallito il mio obiettivo. Voglio mettere in piedi una Università democratica, mettere insieme tutte le energie e le forze che dobbiamo avere». (agg. di Niccolò Magnani)



IL DISCORSO DI ENRICO LETTA

«È l’anno più buio della storia repubblicana», apre così Enrico Letta il suo discorso programmatico alla Assemblea Nazionale Pd, unico candidato segretario e pronto a prendere le redini del partito dopo aver ringraziato Nicola Zingarettisiamo molto simili come persone, a lui va tutto il mio grazie per questi anni. Un rapporto importante di sintonia. Abbiamo fatto tante cose insieme e tante cose insieme faremo. Ti ringrazio di avermi cercato: lavoreremo insieme, è un onore succederti. Abbiamo un carattere abbastanza simile, ci capiamo al volo»).

L’ex Premier sottolinea «Non concluderò la riflessione qui oggi, ma è un inizio: le mie idee andranno in un breve vademecum da inviare in tutti i circoli Pd per le prossime 2 settimane. Così arriviamo a conclusioni che possono tornare qui in una sintesi, prima di riconvocare una nuova Assemblea Nazionale». Nel discorso in diretta video Facebook Letta immagina i prossimi mesi fino alla fine delle vaccinazioni: «serve garantire la salute, è la sfida principale» ma serve fare molto di più e occorre agevolare il più possibile la scienza nel dialogo tra Italia, «da solo nessuno si salva dice il Papa nella sua più bella enciclica “Fratelli tutti”, serve che il nostro Paese nel G20 guidi il principio cardine della salute come bene comune globale. Il G20 deve fare di più, senza coordinamento e cooperazione si sprecano risorse e si perdono vite umane: i drammi sono avvenuti perché ognuno ha voluto fare per sé, serve un indice del costo per il mancato coordinamento sulla cooperazione e serve un coordinamento nelle emergenze». Cooperazione, scienza e coordinamento: non solo nel nostro Paese ma in Europa, «Siamo vicini alla liberazione, fino all’estate però ci aspetta un periodo durissimo, ci saranno altri lutti».



Secondo Letta il problema all’interno del Pd non si può escludere che passi anche dalla mancanza di figure femminili: «Abbiamo un problema visto che sono io qui e non una segretaria donna, questo è un serio problema». Serve una Italia “multilaterale”, attenta ai diritti umani e alla cooperazione, «serve un’Italia globale con il volto di Luca Attanasio». Scienza, vita che vive, partecipazione, anima e cacciavite: questi i punti “nodali” del discoro che sta dipanando Enrico Letta all’Assemblea Nazionale, qui di seguito il video integrale, «progressisti nei valori, riformisti nel metodo, radicali nei comportamenti. Io mi candidato a nuovo segretario del Pd ma so che non vi serve un nuovo segretario, serve un nuovo Pd. L’hashtag è #IoCiSonoPd». (agg. di Niccolò Magnani)

LA VOTAZIONE SENZA DIBATTITO

È cominciata sulla pagina Facebook del Partito Democratico la diretta video dell’Assemblea Nazionale del Pd dove l’unico punto all’ordine del giorno risulta l’elezione del nuovo segretario: al momento, salvo clamorose sorprese dell’ultim’ora, Enrico Letta non solo è l’unico candidato ma avrebbe anche ricevuto nella raccolta firme tutte le adesioni delle correnti dem, ad eccetto di Base Riformista (Guerini, Lotti, Marcucci, l’ala ex renziana per intendersi).

Non è previsto alcun dibattito e non saranno convocate né primarie né un Congresso a breve – traspare dalle anticipazioni – ma solo lo scioglimento della riserva dell’ex Premier Letta e la sua adesione al progetto post-Zingaretti tutto da annunciare nel discorso che terrà attorno alle 11.45 sempre in diretta Facebook, non appena saranno resi noti i risultati della raccolta firme (finora 700 su 1000 delegati sarebbero state siglate, ndr). Alle 12.30 è prevista la fine dell’intervento di Enrico Letta e l’inizio della votazione online vera e propria. I risultati saranno immediati e si svolgerà tutto da remoto con istruzioni che ogni delegato ha ricevuto via mail nella giornata di ieri. La proclamazione del nuovo segretario è prevista per le 13.30 circa e non è escluso che Letta in quel frangente faccia un breve discorso finale prima di chiudere l’Assemblea Nazionale Pd. (agg. di Niccolò Magnani)

IL PROGRAMMA DELL’ASSEMBLEA

Oggi è il grande giorno per i dem: alle ore 9.30 prenderà il via l’Assemblea nazionale del Pd. Le ultime settimane sono state particolarmente complicate per la formazione di Centrosinistra, alle prese con le dimissioni del segretario Nicola Zingaretti e il rebus sul suo successore. La svolta è arrivata proprio negli ultimi giorni, con l’ok alla candidatura dell’ex premier Enrico Letta.

Il programma dell’Assemblea nazionale del Pd di oggi non prevede dibattito: è un appuntamento puramente elettivo ed è previsto l’intervento solo dei candidati segretari, al momento dunque solo Enrico Letta. Dopo l’intervento iniziale della presidente Valentina Cuppi, è prevista la raccolta delle firme a sostegno della candidatura dell’ex Presidente del Consiglio. Repubblica ha evidenziato che al momento sono state radunate 600 firme sul documento, tra i big segnaliamo Zingaretti, Franceschini e Orlando. No, almeno per il momento, per Luca Lotti e Lorenzo Guerini (corrente Base riformista).

ASSEMBLEA NAZIONALE PD: ENRICO LETTA VERSO LA SEGRETERIA

Destinato a diventare nuovo segretario dopo l’Assemblea nazionale del Pd, Enrico Letta ha già tracciato la strada nelle scorse ore: per ripartire e tornare primo partito del Paese è necessario ascoltare e contribuire tutti, con un progetto di politica riformista in continuità con l’operato di Nicola Zingaretti. Uno dei commenti più autorevoli delle scorse ore è stato quello di Matteo Ricci, sindaco di Pesaro: «Enrico Letta figura giusta, forte e autorevole per fare ripartire il Partito Democratico, uniti con i sindaci protagonisti». La senatrice dem Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere, su Huffington Post ha precisato: «Per uscire dalla crisi che il Pd sta vivendo la strada non è un finto unanimismo, ottenuto soltanto distribuendo posti di gestione e incarichi politici. In un partito plurale, come il Pd sarà sempre la sintesi passa dal saper far coesistere opzioni anche distanti, più ancora che da una unità imposta sempre e per forza».