C’è un’altra ipotesi per riprendere il campionato di Serie A e portarlo a termine, nonostante l’emergenza Coronavirus: si legge su Repubblica che le 20 squadre potrebbero soggiornare a Roma nel periodo di un mese e mezzo e giocare lì tutte le partite restanti. Ci sarebbero a disposizione campi sufficienti per disputare le gare, anche perché naturalmente le porte resterebbero chiuse al pubblico: esclusi anche i giornalisti, mentre dirigenti e altre persone cui sarebbe consentito l’ingresso (circa 300) sarebbero dotate di mascherine e verrebbe effettuato un test sierologico a ciascuno di loro. Un’idea che non si discosta poi molto da quella che era la soluzione ventilata dalla FA inglese: là si parlava delle Midlands come unico luogo, qui addirittura ci sarebbe una sola città in modo che le misure di sicurezza sanitarie, che sarebbero eccezionali, siano concentrate in un’unica zona. Da valutare questa proposta, anche perché in ogni caso anche questo scenario potrebbe non essere compatibile con le norme governative in termini di isolamento e distanziamento sociale; tra le altre cose, ricordiamo che Marcello Nicchi ha detto che per sveltire e favorire il processo si potrebbe decidere di giocare senza Var, ma è difficile pensare che tutte le società (servirebbe l’unanimità per procedere) accettino vista la bufera che si è già creata sui social. Dunque, vedremo cos succederà… (agg. di Claudio Franceschini)
ASSEMBLEA SERIE A: LE PAROLE DI RENZO ULIVIERI
Le ultime posizioni della Lega anche in tema del taglio degli stipendi per i club della Serie A, sorte nell’ultima assemblea, non hanno trovato però solo il rifiuto da parte dell’Assocalciatori, ma pure non sono state affatto gradite dell’Aiac, associazione degli allenatori. In tal senso sono state ben dure anzi le parole del presidente Renzo Ulivieri, che ha commentato: “La dichiarazione della Lega Serie A ci pare estemporanea perché ancora non sappiamo che fine faranno i campionati; dichiarazione quindi che lascia il tempo che trova. Saranno le leggi statali e le norme della Figc a regolare le singole posizioni“. Ma non solo, perché Ulivieri, criticando il tono “padronale” della Lega, pure ha ricordato la grande disponibilità, dimostrata già in precedenza, della propria categoria a venir incontro alle richieste del club, visto il contesto di vera emergenza. Ulivieri infine ci tiene a sottolineare che vi sono altre categorie coinvolte nel sistema tagli, che rischiano molto di più: “Va però ricordato che alle dipendenze delle società di calcio ci sono ‘altri’ allenatori, istruttori, preparatori e collaboratori che hanno meri redditi di lavoro. Su questi redditi non è ammissibile pensare ad alcuna riduzione. Per umanità”. (agg Michela Colombo)
ZENGA: OK A GIOCARE IN AGOSTO
A seguito dell’Assemblea di Lega A nella quale si è discusso del taglio degli stipendi, e anche della possibile data per tornare a giocare il campionato, stanno arrivando tante opinioni: tra chi non avrebbe problemi a ripartire per terminare la stagione c’è Walter Zenga, nuovo allenatore del Cagliari che per il momento non ha avuto modo di confrontarsi sul campo. Intervistato da SportMediaset, l’ex portiere dell’Inter e della Nazionale ha detto senza mezzi termini che “quando ci sarà la possibilità di ripartire saremo già pronti”, questo perché con la squadra isolana ha già preparato alcuni programmi di allenamento. In più, ha detto Zenga, in Sardegna l’emergenza Coronavirus sembra essere più circoscritta. Comunque, l’allenatore del Cagliari ha premesso che il modo in cui riprendere il campionato di Serie A non è di sua competenza, ma ha affermato che non sarebbe affatto un problema giocare ogni 2-3 giorni. “Ho allenato in Inghilterra, si giocavano sette partite al mese” ha ricordato, parlando della necessità di fare sacrifici da parte di tutti; riguardo l’eventualità di giocare a luglio e agosto Zenga ha ipotizzato che si possa farlo la sera, anticipando appunto che si tratta di un suo desiderio. “Ben venga se si può regalare una distrazione a chi ci segue”, e naturalmente speriamo tutti che si possa presto tornare a giocare. (agg. di Claudio Franceschini)
ASSEMBLEA SERIE A, PARLA DAMIANO TOMMASI
La proposte fatte ieri dalla Lega e ufficializzate al termine dell’assemblea della Serie A, specie quelle riguardanti il taglio concordato degli stipendi dei giocatori hanno fatti inalberare i vertici della Aic, i quali hanno riservato parole gravi e pesanti sulle misure prese. Lo stesso vicepresidente Calcagno infatti ha commentato all’Ansa: “È una proposta vergognosa e irricevibile. È chiara l’indicazione che si vuol far pagare solo ai calciatori gli eventuali danni della crisi”. Ma subito anche lo stesso presidente dell’Assocalciatori Tommasi ha rincarato la dose, ai microfoni dell’Ansa, ponendo anche diversi quesiti sulle misure prese: “Se le società di serie A si devono trovare in assemblea per dire che non pagheranno gli stipendi, quando in realtà a tu per tu con i giocatori i singoli club stanno cercando accordi di buon senso, è molto preoccupante”. In aggiunta: “ùnon riesco a capire la logica imprenditoriale alla base di questo comportamento: mettere in cattiva luce i giocatori, principali protagonisti dello spettacolo, quando tutti o quasi stanno già discutendo con i club come uscire insieme da questa crisi. Mi pare una follia”: le gravi parole di Tommasi. (agg Michela Colombo)
ASSEMBLEA SERIE A: IL COMUNICATO DELLA LEGA
La Lega Serie A, all’interno dell’assemblea, ha approvato il piano del taglio degli stipendi dei calciatori: si legge sul comunicato ufficiale che l’approvazione è stata unanime, “con esclusione della Juventus” che però, come sappiamo, aveva già raggiunto nei giorni scorsi un accordo con i giocatori della sua rosa. Nello specifico, e volendo riassumere, la Lega ha premesso che il contesto di emergenza Coronavirus richiama ad un atto di forte responsabilità nel sostenere perdite che “dovranno essere contenute incidendo sulla riduzione dei costi”. Appunto, la voce principale è quella degli stipendi: c’è un doppio piano di taglio degli stipendi, il primo prevede che la stagione non ricominci e si chiuda dunque qui. In questo caso la riduzione sarà pari “a 1/3 della retribuzione totale annua lorda” (cioè 4 mensilità medie onnicomprensivi); se invece il campionato dovesse ripartire (ma non è specificato quando; a tale proposito la Lega ha confermato la volontà di terminare la stagione), la riduzione ammonterebbe a due mensilità medie, dunque 1/6 sull’annuo lordo. Naturalmente, ma forse non era nemmeno il caso di specificare, saranno poi le singole società a dover raggiungere l’accordo con i loro tesserati; intanto però è positivo che una decisione sia stata presa, se non altro qualcosa si muove… (agg. di Claudio Franceschini)
ASSEMBLEA SERIE A: LE PAROLE DI DAMIANO TOMMASI
Damiano Tommasi è intervenuto sull’emergenza Coronavirus, intervistato da Radio 2 Social Club. Diretto interessato, il presidente dell’Associazione Calciatori è coinvolto nella decisione di riprendere o meno la stagione che si è interrotta all’inizio di marzo – ma per qualche categoria anche prima – e nella quale regna l’incertezza, perché ovviamente non si può stabilire in maniera precisa quando la pandemia sarà conclusa e lascerà spazio per tornare alla normalità. Tommasi ha detto che una buona parte delle tante voci e indiscrezioni deriva dal fatto di vivere in una società nella quale “l’informazione calcistica deve vivere giorno dopo giorno”: da qui, i quotidiani che riempiono le pagine parlando della possibilità e speranza di tornare in campo. Come stanno veramente le cose? Nessuno lo sa: si parla di una data prima della quale non sarà possibile giocare ma per il resto è tutto nebuloso. Anche per questo il presidente AIC ha detto che non è semplice decidere qualcosa a tavolino, perché si può andare incontro a ricorsi: “L’obiettivo è quello di finire i campionati in campo”, ma il rischio concreto è quello di dover chiudere in anticipo: il problema più che altro riguarda le serie minori, perché ci sono alcune società che non terminando la stagione potrebbero non riuscire a iscriversi al prossimo campionato e tanti giocatori resterebbero senza contratti. Insomma, una situazione delicata in cui bisogna valutare ogni singolo aspetto, chissà quando si riuscirà ad arrivare a una decisione definitiva in un modo o nell’altro. (agg. di Claudio Franceschini)
ASSEMBLEA LEGA SERIE A: LUNEDì NUOVO MEETING
Dopo la fumata nera che si è registrato lo scorso venerdì, ecco che la Lega serie A ha indetto per la giornata di oggi, lunedì 6 aprile 2020 una nuova assemblea straordinaria, con la speranza certo di arrivare qualche verdetto per quello che sarà (o non sarà) il futuro del primo campionato di calcio italiano. Da comunicato leggiamo che per la nuova assemblea (che si terrà ovviamente in teleconferenza) la prima chiamata sarà alle ore 10.00, la seconda giornata alle ore 12.00: non si vuole perdere altro tempo considerato il contesto, gravissimo per tutto il paese dato il perdurare dell‘emergenza coromavirus, e per la mole di lavoro sul tavolo.
Di fatto i temi protagonisti saranno gli stessi della riunione di venerdì, e dunque sulle reali possibilità di ritorno in campo, una volta terminata l’emergenza coronavirus, come il possibile calendario per il ritorno in campo, fino al tema bollente del taglio degli stipendi dei giocatori. Temi su cui ancora non si è arrivati a una quadra e che pure sarà complicato trarre qualche certezza, visto che il tutto è inestricabilmente legato all’evoluzione dell’emergenza sanitaria, in Italia come nel resto del continente.
ASSEMBLEA SERIE A: SUL TAVOLO IL TAGLIO DEGLI STIPENDI
E, come abbiamo detto prima, difficilmente già domani le alte sfere del calcio potremo raggiunge un verdetto unanime su quello che sarà il prossimo futuro del primo campionato nazionale visto che in ogni caso, le misure che l’assemblea di Serie A prenderla si dovranno scontrare poi con le posizioni di club, Figc, Coni e Uefa, senza scordare i calciatori e l’AIC, che già nei giorni scorsi si è dimostrata molto combattiva nel difendere gli interessi anche economici della propria categorie.
Anzi tema centrale della precedente riunione della Lega era stata proprio la questione dei taglio degli stipendi per i calciatori del primo campionato italiano. Venerdi infatti era sorta la proposta della sospensione dei pagamenti per 4 mesi, ipotesi subito rimandata al mittente dall’AIC, che proponeva il congelamento degli stipendi per una sola mensilità. E nel mentre prende sempre maggiore strada, invece di un accordo generale, la proposta di una trattativa privata giocatori-club come già è occorso nelle ultime settimane per Juventus, Inter e pure il Cagliari. Chiaramente però anche su questo tema si spera di scoprirne di più già oggi pomeriggio.
Nell’Assemblea di Lega Serie A prevista lunedì si parlerà anche dei calendari: il presidente della FIGC Gabriele Gravina continua a parlare di ipotesi e di certo c’è ancora poco, ma possiamo dire che la “sua” prima data utile è quella del 17 maggio, e addirittura si sta vagliando, tra le altre, la soluzione di terminare i campionati a settembre-ottobre. Gravina ha motivato l’eventuale scelta con il rischio di dover trascorrere la prossima stagione nelle aule di tribunale, visto che ci sarebbero squadre che potrebbero avanzare le loro lamentele, giustificate o meno, rispetto ad un’annata cancellata. Dunque, riprendere e portare a termine il 2019-2020 resta l’obiettivo principale, anche a costo di terminare ad autunno inoltrato e poi eventualmente (anzi, per forza) dover rivedere tutto il calendario per la prossima stagione. Da capire appunto se finalmente si arriverà a determinare qualcosa di concreto, ma in questi tempi di Coronavirus è davvero complesso.