La sensazione, analizzata la situazione dall’esterno, è che siano stati adottati due pesi e due misure: l’assembramento a Milano formatosi ieri, mercoledì 27 maggio 2020 e che ha visto come protagonisti gli antagonisti del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, il quale nelle scorse ore ha annunciato di aver ricevuto in assegnazione una scorta (non richiesta da lui) per via delle minacce ricevute. Nella città meneghina si sono verificati scontri, in serata, davanti al Pirellone, con polizia e carabinieri muniti di scudi e caschi che hanno provato a disperdere i manifestanti, dal momento che le attuali disposizioni anti-Coronavirus non permettono i cortei, ma solo presidi. Eppure, 600 persone si sono riversate in piazza, al grido di “Voi siete onesti fateci passare. Abbiamo il diritto di manifestare” e di “Fontana, attento, fischia ancora il vento”. La motivazione alla base di questa protesta è da ricercarsi nella gestione della sanità lombarda, inclusi i tagli alla sanità effettuati negli anni, i tamponi non eseguiti e la sicurezza sul lavoro. Fra le bandiere presenti, figuravano Fronte Popolare, Partito della Rifondazione Comunista, Cobas, Cub, oltre ad alcuni esponenti dei Carc.



ASSEMBRAMENTO MILANO ANTAGONISTI FONTANA: NESSUNA MULTA?

Due pesi e due misure, dicevamo nell’apertura del nostro articolo. Sì, perché malgrado le disposizioni vigenti non consentano la formazione di cortei, ai manifestanti che hanno dato vita all’assembramento di Milano non è stato detto nulla, né sono state elevate sanzioni. Come mai? D’altro canto, proprio nel mese di maggio, i ristoratori scesi in piazza per far sentire la propria voce e denunciare il Governo per averli abbandonati durante la crisi economica deflagrata durante la pandemia sono stati multati per avere violato il divieto di formare assembramenti. Totale? 15 sanzioni da 400 euro l’una. Una scelta decisamente opposta e controcorrente rispetto a quella operata ieri sera, con Matteo Salvini, leader della Lega, che dichiarò: “Non ho parole! Imprenditori e commercianti in piazza a Milano, con mascherine, distanza ed educazione. Risposta dello Stato? 400 euro di multa… Gli italiani chiedono aiuti e supporto, non multe e burocrazia”. La sensazione è che qualcosa, più di qualcosa in questa Fase 2, non stia funzionando come dovrebbe. Anche ai piani alti.

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