ASSESSORE SICUREZZA COMUNE DI MILANO: “SERVONO RIMPATRI E CPR”. IRA PD
Scintille in Comune di Milano dopo le affermazioni dell’assessore alla Sicurezza Marco Granelli in merito all’emergenza migranti che smentisce, nei fatti, la “linea” del sindaco Sala e dell’intero Centrosinistra. «Ci vogliono i rimpatri e ci vogliono i Cpr», questa è la parte più contestata della lunga intervista a “24mattino” su Radio24 in cui l’assessore Granelli spiega il suo specifico punto di vista in merito al problema sicurezza letteralmente esploso nelle ultime settimane dopo violenze, stupri e spaccio a cielo aperto.
«Ci vogliono i rimpatri e ci vogliono i Cpr (i Centri di permanenza per i rimpatri, ndr) perché chi delinque deve pagare la pena, andare al Cpr o in carcere, o tornare al suo Paese. Questo va fatto subito»: Granelli risponde così sull’emergenza tornata nuovamente all’ordine del giorno dopo i ripetuti casi di violenza sessuale in zona Stazione Centrale a Milano. «Dobbiamo lavorare con polizia e vigili per presidiare la città ma se poi chi commette un reato non è perseguito siamo a capo, non risolviamo il problema», ha aggiunto l’assessore alla Sicurezza, proseguendo poi sempre in radio «Serve la giustizia perché le persone arrestate o denunciate non devono essere ributtate in strada ma devono essere gestite, in carcere o secondo misure alternative alla detenzione, purché “messe in condizione di non continuare a delinquere». Sconfessata la linea “morbida” di Pd, Verdi e PiùEuropa sull’emergenza migranti, il che ha scatenato le ire della maggioranza a sostegno del sindaco Beppe Sala: «L’Assessore Granelli pare non conoscere la differenza tra un carcere e un Cpr. Non è quindi chiaro dove dovrebbe andare una persona denunciata secondo l’assessore Granelli? Forse direttamente in carcere, senza nemmeno passare da un processo?», attaccando i consiglieri di maggioranza a Palazzo Marino, Daniele Nahum e Alessandro Giungi.
SALVINI RINGRAZIA L’ASSESSORE GRANELLI: “PROPOSTE DI BUONSENSO”
Non solo, i due consiglieri del Centrosinistra lamentano che la “ricetta Granelli” sia non solo inutile ma lontana dalle politiche della coalizione: «Ma l’assessore Granelli lo sa che nei Cpr ci sono moltissime persone senza precedenti penali? E lo sa che chi, dopo aver scontato una pena, viene portato in un Cpr nella metà dei casi ne uscirà senza venire espulso?». Secondo Nahum e Giungi, in una nota unitaria, i Cpr non vanno difesi ma «chiusi, perché sono luoghi (o meglio non luoghi) al limite della legalità e dell’umanità dove le persone spesso tentano atti di violenza contro se stessi e dove i tassi di tentato suicidio sono altissimi». Critico anche il capogruppo in Comune di Milano in quota Europa Verde, Carlo Monguzzi: «I Cpr vanno chiusi perché luoghi dove le persone vengono detenute senza aver commesso reati; sono quindi situazioni di illegalità e a volte di disumanità».
Al netto della distanza forte tra i due partiti, è il vicepremier e Leader Lega Matteo Salvini a prendere le difese dell’assessore alla Sicurezza di Milano: «Ringrazio l’assessore Granelli del PD che stamattina ha chiesto di rimpatriare chi delinque e che, per questo, è stato duramente criticato dai compagni di partito. È questione di buonsenso, la politica del “permesso premio” e dell’accoglienza per tutti è sbagliata e fallimentare». I recenti gravi episodi di violenza avvenuti a Milano, conclude il Ministro dei Trasporti su Facebook, testimoniano la linea sbagliata operata dal Centrosinistra: «Purtroppo quasi tutti a sinistra preferiscono l’ideologia al buonsenso. Attaccano il ritorno allo spirito dei Decreti sicurezza, il taglio delle “protezioni speciali”, il pugno duro contro gli scafisti, quando invece vi dovrebbe essere la collaborazione di tutte le forze politiche per difendere la sicurezza degli italiani».
RIMPATRI MIGRANTI, PARLA SALA (E REPLICA IL VICEPREMIER)
Nel pomeriggio è intervenuto sulla vicenda Granelli anche il sindaco di Milano Beppe Sala cercando di valorizzare la posizione del suo assessore, cambiando per in parte la propria “linea” manifestata anche nel recente passato: «In Stazione Centrale sono stati fatti molti controlli e se si considerano i dati di quanti sono stati controllati, arrestati, rimpatriati e quante sanzioni comminate, la situazione è positiva però poi succedono ancora fatti del genere e credo si debba passare da controlli ad hoc a un maggior presidio. Non vogliamo parlare di militarizzazione ma un presidio superiore per Stazione Centrale è assolutamente necessario». Su Granelli in particolare, il sindaco sottolinea «Se prigione o rimpatri, discutiamo, però oggi, e non credo di essere l’unico a vederla così, la sensazione che delinquendo si rischia poco è abbastanza diffusa. Chi come Granelli è in prima linea sente il peso di una città che vuole e chiede sicurezza».
Sala poi ringrazia l’impegno e l’attenzione del Ministro dell’Interno Piantedosi e lo invita a nuovi interventi per trovare una soluzione efficace all’emergenza sempre più grave. Gli risponde a tono il leader leghista Salvini postando il video dell’intervento di Sala oggi a Palazzo Marino, a margine della presentazione della mostra fotografica “Disagio dentro” in Sala Alessi: «“Si deve percepire il rischio di una sanzione. Se prigione o rimpatri, discutiamo, però oggi, e non credo di essere l’unico a vederla così, la sensazione che delinquendo si rischia poco è abbastanza diffusa”. Parole sottoscrivibili. Benvenuto al sindaco Sala, il quale non può che fotografare la realtà. L’impegno per la sicurezza e contro l’immigrazione illegale deve essere comune, il governo sta facendo la sua parte». Salvini chiosa sottolineando l’attesa ora perché «anche i compagni del sindaco, PD e sinistre varie, anziché accusarci di “disumanità”, scendano dal pianeta Armocromia e ritornino sulla Terra».
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