La Nadef, già carica di aspettative anche se solo virtuali, posto che sarà la Legge di bilancio a fare la differenza, prevede ben 31 collegati, dalle pensioni alla maternità, e ciò che è uscito inaspettato e che fa discutere è che il Governo intende istituire una nuova professione: l’assistente materna. A questo scopo, nel 2024 l’Esecutivo ha intenzione di stanziare tra i 100 e i 150 milioni. Questa figura avrà il compito di accompagnare le madri nei primi sei mesi di vita del bambino con un rapporto personale diretto: non solo risponderà telefonicamente, o con videocall, ma andrà direttamente a domicilio per sostenere le donne in questa prima fase della maternità.
Solleviamo qualche quesito in merito, aspettando dettagli sul progetto. Nell’ambito della spesa pubblica, quella sanitaria resta una di quelle più monitorate; stando ai più recenti dati Ocse, già oggi il Servizio sanitario nazionale in termini di esiti fa letteralmente miracoli a fronte di un sottofinanziamento rispetto alla media Ue, con un gap molto ampio rispetto ai maggiori partner europei, un organico ridotto ai minimi termini per alcune professioni come quella degli infermieri e un numero di posti letto ben al di sotto della media europea. Pesano, però, crescenti difficoltà nell’accesso ai servizi e a livello di prevenzione, in particolare per quella legata agli screening per alcuni tumori.
Il nostro Paese investe in sanità, in termini di Pil, meno della media europea con un 9,6% a fronte del 10,9% Ue. La forbice si allarga ancora di più se paragoniamo il dato italiano a quello di Francia (12,2%) e Germania (12,8%). È lecito chiedersi se queste nuove professionalità che pare si incardinino su un corso di 6 mesi saranno le nuove leve delle famose Case della salute di cui purtroppo assistiamo a un taglio drastico nel Pnrr ghigliottinato, posto che il ministro Squillaci ha ricevuto un diniego nella sua richiesta di aumentare di 4 miliardi i già esili fondi per il Ssn previsti dalla manovra (2,5 miliardi), risorse, quest’ultime, che verranno però in larga parte erose dall’inflazione e dai rincari dei costi energetici. Dalle esternazioni del Mef capiamo che sarà molto difficile accontentare le richieste del ministro.
È chiaro che la tenuta del sistema è però messa a rischio da alcuni dati che rendono evidente crescenti difficoltà nell’accesso ai servizi. Già il Ssn rischia se crea nuove figure solo di non riuscire negli anni a mantenere gli attuali standard già fragili come appunto la chiusura dei consultori. La priorità è quella di far crescere gli investimenti, investire nel personale e migliorare alcuni aspetti legati alla prevenzione.
Contrattualmente queste/questi c assistenti come verrebbero inquadrati? Rischiamo di creare un altro squadrone di Navigator? Di Lsu, lavoratori socialmente utili? Già negli anni passati si è ipotizzato di creare le assistenti condominiali sulla falsa riga delle cd Mutter austriache che altro non sono che madri che nel condominio si occupano dei loro e altri pochi bambini, ma il progetto fallì clamorosamente per ovvi problemi di sicurezza e soprattutto professionalità.
Si dice che la nuova figura professionale verrà istituita nel tentativo di aiutare le madri a gestire complicazioni come quella della sindrome depressiva post partum, rispondendo ai molti quesiti che la nascita di un bambino porta con sé. Si tratterebbe di persona in grado di stabilire un rapporto personale diretto con la madre nella prima fase della maternità. Ovvero i primi tre o sei mesi di vita del bambino. Ma veramente pensiamo che con un corso di 6 mesi una persona possa affrontare un problema così delicato?
La Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica ha sollevato corretti quesiti: “Pur comprendendo il nobile fine di voler garantire un aiuto alle madri, non possiamo che esprimere la nostra più totale disapprovazione unitamente al nostro totale disappunto sulla questione”. “Le cure post-natali a sostegno della neomamma rappresentano il ‘core’ dell’attività dell’ostetrica che, osservando e promuovendo la fisiologia, sa riconoscerne tempestivamente la deviazione e la comparsa di situazioni patologiche che possono richiedere l’intervento anche di altri specialisti”. Giusto.
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