L’AIC si schiera di fatto contro i club di Serie A e non che continuerebbero a convocare i propri tesserati, malgrado le restrizioni imposte dal governo per combattere l’emergenza coronavirus. Una presa di posizione dura e convinto da parte dell’AIC, che ha diramato un comunicato ufficiale piuttosto duro: “L’Associazione Italiana Calciatori in un momento delicato per il Paese è costretta suo malgrado a denunciare la paradossale situazione che si sta verificando in più di qualche club professionistico”, si legge nella nota. “Nonostante l’intervento del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – prosegue – che ha adottato con un Decreto misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale sino al 25 marzo 2020, ci rattrista e indigna registrare ancora oggi un comportamento scriteriato e fuori dal contesto nazionale e internazionale di alcune società calcistiche, che si ostinano a convocare gli atleti per allenamenti in piccoli gruppi o peggio ancora per il controllo quotidiano della temperatura”. L’AIC rincara la dose nei confronti dei club calcistici di Serie A e non, definendo la situazione paradossale: “Se i club convocano oggi in Italia calciatori per il solo fatto di controllare la presenza di febbre o meno, costringendoli a muoversi da casa, incontrare persone, frequentare ambienti per ottenere un dato facilmente comunicabile per telefono, è un atto vergognosamente irresponsabile nei confronti delle tante persone costrette a muoversi e a lavorare per consentirci un minimo di servizi necessari”. Dopo il comunicato dell’AIC si attende dunque una presa di posizione da parte dei club, attaccati duramente dall’associazione per il loro comportamento. La nota dell’Associazione Calciatori si conclude con un ringraziamento ed un elogio ai medici e agli infermieri che stanno affrontando questa emergenza sanitaria.



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