Continua a crescere il giro d’affari della consulenza manageriale in Italia. Con un aumento del fatturato stimato di 10,4 punti percentuali nel 2022 e un valore aggregato che secondo le previsioni sfiorerà i 6 miliardi di euro, il settore non ha subito alcuna battuta d’arresto, nonostante l’attuale contesto di grande discontinuità e incertezza economica abbia fatto rivedere le stime leggermente al ribasso rispetto ai numeri osservati a maggio scorso. Ma non è tutto. Le previsioni per il 2023 confermano il trend di crescita che, secondo le stime, dovrebbe attestarsi su una media del 9,4%.



Sono questi alcuni dei dati che sono stati anticipati oggi a Bologna durante il Consulting Day 2022, l’evento organizzato da Assoconsult, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di consulenza presenti in Italia. L’iniziativa ha avuto l’obiettivo di facilitare e incoraggiare il dibattito sulle sfide che attendono il settore e sul suo impatto sull’economia e sulla modernizzazione del Paese, favorendo il confronto tra esperti, istituzioni e rappresentanti del mondo della consulenza. I numeri, infatti, saranno contenuti nella prossima edizione dell’Osservatorio del Management Consulting che l’associazione realizza ogni anno in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata.



Nello specifico, le previsioni elaborate dallo speciale Osservatorio di Assoconsult scattano una fotografia di un comparto che negli ultimi mesi ha svolto un ruolo determinante nella progettazione delle riforme e nella realizzazione degli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. E lo ha fatto mettendo a disposizione skills trasversali e verticali e risorse umane altamente qualificate. Un impegno che il mondo dei consulenti ribadisce ancora oggi, dimostrandosi pronto a raccogliere la sfida del PNRR e mettendo a disposizione della pubblica amministrazione il proprio supporto tecnico, le sue competenze e la sua professionalità.



Se guardiamo ai numeri, infatti, su un totale di 300 miliardi messi a disposizione tra PNRR e fondi strutturali in quattro anni, il settore stima che tra il 4 e il 5% sarà assorbito dalle società di consulenza. Una corposa cifra che corrisponderebbe a circa 12 miliardi di euro in quasi cinque anni e che, oltre a sommarsi alle ottime performance registrate fino a oggi, andrebbe a confermare non solo le prospettive di sviluppo del giro d’affari, ma anche la crescita dei livelli occupazionali di un settore che già oggi impiega oltre 50.000 addetti. Il tutto, chiaramente, è legato alla perfetta riuscita del Piano nella sua completezza.

“I numeri ci restituiscono l’immagine di una realtà che, pur risentendo degli effetti della crisi provocata dal Covid-19, ha saputo rialzarsi immediatamente per ricominciare a correre”, ha dichiarato il Presidente di Assoconsult Luigi Riva. “Oggi, grazie al nostro know how e alle nostre capacità, ci mettiamo a disposizione del Governo che sta per insediarsi, perché quella del Piano nazionale di ripresa e resilienza è una sfida che ci vede protagonisti. Un’opportunità che rappresenta l’occasione per consegnare alle nuove generazioni un Paese migliore. È importante, però, il rispetto dei tempi. In questo senso, la programmazione dei progetti e la loro execution necessitano infatti di un supporto esperto e capace di ottimizzare sia i tempi sia le competenze”.