Dopo una lunga – e forse non ancora del tutto conclusa – sequela di scontri e opposizioni, alla fine Assogestioni sembra essere intenzionata a tirare dritto sul tema del nuovo Consiglio di Amministrazione di Generali, tanto da aver deciso di presentare la sua lista di consiglieri di minoranza in vista della prossima assemblea che si terrà il 24 aprile.
Il tema non è affatto irrilevante perché in ballo che la futura governabilità (o meglio, l’ingovernabilità) del più importante ed antico gruppo assicurativo italiano, con Assogestioni che vuole posizionarsi in mezzo alle ingerenze del gruppo Mediobanca che potrà presentare la lista di nomi di maggioranza; senza dimenticare che in mezzo c’è anche Caltagirone.
Il dibattito sulla partecipazione di Assogestioni al CdA di Generali è andato avanti per diverse settimane, aprendo a numerosi conflitti di interesse sugli eventuali nomi che sembravano preannunciare una vera e propria fumata nera per la corsa al Consiglio; alla fine il pool di votanti si è limitato a Fideuram ed Eurizon – entrambi del gruppo Intesa Sanpaolo – e a Poste che entro il 29 di questo mese dovranno formalizzare (ovviamente salvo imprevisti od opposizioni di qualche tipo) l’elenco dei nomi.
I nomi di Assogestioni per il CdA di Generali: si apre la partita sul rischio ingovernabilità
Venendo a noi, dalle indiscrezioni lanciate da Ansa il pool di nomi sui quali quasi certamente punterà Assogestioni per il CdA di Generali includerà quasi certamente Roberto Perotti – economista, già parte del gruppo assicurativo in qualità di consigliere -, Dante Roscini – docente alla prestigiosa Harvard -, Francesca Dominici – collega di Roscini ad Harvard – e la Chief customer officer di Analog Devices Anelise Sacks; restano incerti i restanti due nomi che verranno quasi certamente formalizzati entro l’ultima data utile.
La posizione di Assogestioni all’interno dell’assemblea del CdA di Generali – dicevamo già prima – non è affatto da trascurare perché si tratterebbe di un outsider in grado potenzialmente di incanalare i voti di Unicredit contro le mire di Mediobanca e Caltagirone (che peraltro gode anche del parere positivo del gruppo Delfin).
Restano aperti i dubbi sulla possibile ingovernabilità di Generali a fronte di una spaccatura sulle liste che verranno discusse e votare, con Mediobanca intenzionato a confermare sia il presidente Andrea Sironi che il CEO Philippe Donnet che – a fronte dell’accesso di Assogestioni – potrebbero rappresentare una violazione dello statudo del gruppo assicurativo.