Una delle più innovative realtà industriali di Milano ospiterà lunedì 3 luglio l’Assemblea Generale di Assolombarda 2023. Si tratta di Camozzi Group, che rappresenta il progresso a cui l’imprenditoria contribuisce con coraggio e ambizione. Presso la sede di via Rubattino 81, a Milano, i cancelli filmati in “Romanzo Popolare” di Mario Monicelli verranno varcati dai confindustriali lombardi che si confronteranno sulle sfide e sulle priorità del territorio e delle imprese non solo nel contesto locale e nazionale, ma anche europeo. All’Assemblea Generale di Assolombarda 2023 interverranno Alessandro Spada, che ne è presidente, Carlo Bonomi (Confinfustria), Attilio Fontana (Regione Lombardia) e Giuseppe Sala, sindaco di Milano. Ci sarà anche la premier Giorgia Meloni, mentre Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno, vi prenderà parte con un video intervento.
Una scelta non casuale quella di tenere l’Assemblea di Assolombarda 2023 presso Camozzi Group, in un luogo simbolo di Milano, quelle fabbriche dove negli anni ‘5o la Innocenti fabbricava la lambretta. Un area industriale allora popolosa, che purtroppo negli anni è andata incontro a uno spopolamento e alla chiusura dei siti produttivi. Con l’avvento di Camozzi Group su Milano, questa area, simbolo della grande tradizione industriale di Milano, sta rivivendo una seconda giovinezza all’insegna dell’innovazione e della ricerca, simboli dell’Industria 4.0. L’ambizioso progetto intrapreso da Camozzi Group è infatti quello di rigenerare un’intera area, ex Innocenti, reindustrializzandola. Sono stati rifatti uffici, è stata realizzata una palazzina di tre piani per tremila metri quadrati, sono stati rigenerati altri spazi ed è stata recuperata soprattutto la fabbrica di 30mila metri quadrati, già in parte usata per la lavorazione di acciaio, titanio e per la realizzazione di stampe in 3D. Una delle tre campate della fabbrica ospita MasterPrint, la più grande stampante 3D al mondo.
CAMOZZI, SIMBOLO DI ECCELLENZA INDUSTRIALE ITALIANA
Ci sono poi i numeri a parlare per Camozzi. Nel maggio scorso, l’assemblea degli azionisti di Camozzi Group ha approvato il bilancio consolidato 2022. Ebbene, l’esercizio è stato chiuso con ricavi consolidati pari a 534 milioni di euro, in aumento del 17% rispetto ai 455 milioni di euro dell’anno precedente. Inoltre, sono cresciuti cash flow (+26%), investimenti (+23%), anche in ricerca e sviluppo. Lo sguardo di Camozzi Group è, infatti, sempre rivolto al futuro. C’è il Camozzi Research Center, un unicum in Europa, che è punto di connessione tra industria e ricerca, con collaborazioni con università prestigiose, come Politecnico di Milano, Istituto italiano di tecnologia, Berkeley, Maine, Politecnico di Torino e Cattolica. Attualmente, il gruppo collabora con 11 istituti universitari, 6 partner tecnologici, 3 istituzioni e 4 centri di ricerca di eccellenza per studiare sistemi innovativi nei campi della meccatronica, dell’IIoT 4.0, della stampa 3D, delle soluzioni di intelligenza artificiale.
Oltre ad essere il centro di ricerca del gruppo, il Crc di Camozzi Group vuole diventare sempre di più un polo tecnologico d’eccellenza, punto di riferimento nazionale e internazionale per lo sviluppo della manifattura intelligente, o smart factory, seguendo avanzati modelli europei Industry 5.0. L’idea di base è quella di costruire una “fabbrica-laboratorio” nella quale studenti, ricercatori e professionisti dell’industria possono sperimentare tecnologie tra le più avanzate al mondo e avviare progetti di ricerca applicata, in collaborazione con il Gruppo.
“LA TRASFORMAZIONE DI CAMOZZI E’ SOLO AGLI INIZI”
Ma Camozzi Group ha saputo anche estendere la sua operatività in altri settori. Il gruppo, fondato nel 1964, è infatti una multinazionale leader nella produzione di componenti e sistemi innovativi per l’automazione industriale. Nel corso del tempo, ha allargato il suo raggio d’azione anche alle macchine utensili speciali di grandi dimensioni, all’ingegnerizzazione avanzata delle macchine tessili e della lavorazione delle materie prime, con un occhio sempre alla ricerca. «Hanno capito che il baricentro di ricerca e produzione si deve spostare sul digitale e che questo abilita nuovi modelli di business. In pochi anni si sono trasformati. E la trasformazione è solo agli inizi», ha dichiarato il professor Marco Taisch, docente di produzione digitale, produzione sostenibile e gestione delle operazioni presso la Scuola di Management del Politecnico di Milano.
Diverse, ad esempio, le opere innovative realizzate dal gruppo, come i quattro robot per contribuire alla sicurezza del nuovo ponte di Genova, dopo il crollo del Morandi, e il Giant Magellan Telescope, il più grande telescopio di nuova generazione in Cile, per il quale il gruppo ha prodotto il meccanismo di precisione d’acciaio da 1.300 tonnellate che sostiene la parte ottica e gli specchi del macchinario.