È ancora il Pd a scagliarsi contro il Governo per la bocciatura della “Tampon Tax” che da ieri poteva ridurre l’Iva sugli assorbenti e invece, per volere del M5s che riteneva troppo costosa la norma, ora viene rimandato il tutto a data da destinarsi. «Sono felice che il mio emendamento contro l’insensata discriminazione della ‘Tampon tax’ abbia fatto nascere un vivo dibattito sulla condizione della donna in Aula a Montecitorio. La maggioranza, dichiaratasi contraria, ha invece perso oggi un’occasione per essere a fianco delle donne con i fatti e non solo a parole», spiega il firmatario dell’emendamento Massimo Ungaro. La deputata del M5s, Carla Ruocco, ha promesso una correzione da inserire al DL Crescita sul tema «Mi auguro che onori questo impegno per affermare la parità fiscale tra uomo e donna contrastando la cosiddetta ‘Pink tax’, la tassa rosa» aggiunge Ungaro. La deputata del Pd Enza Bruno Bossio si scaglia invece pesantemente contro il Governo quando afferma in una nota che Lega e M5s hanno speculato sulle donne: «È stato bocciato l’emendamento Pd che proponeva di abbassare l’Iva al 5% per i prodotti igienici femminili da coloro che si professano custodi dei diritti e fautori del cambiamento. Oggi i 5stelle hanno perso l’ennesima occasione per dimostrarsi autentici e non virtuali difensori delle pari opportunità». (agg. di Niccolò Magnani)



BOLDRINI VS GOVERNO: “INDIGNATA PER TAMPON TAX BOCCIATA”

L’emendamento che avrebbe decretato l’abbassamento dell’Iva sugli assorbenti è stato bocciato alla Camera suscitando un coro di polemiche e indignazione da parte delle opposizioni contro il governo. L’emendamento, presentato dal Pd al provvedimento sulla Semplificazione Fiscale, avrebbe portato l’Iva dal 22% al 5%: la Ragioneria di Stato aveva stimato il costo del provvedimento in 212 milioni in caso di taglio al 10% e oltre 300 milioni con una riduzione al 5%. Proteste delle opposizioni contro il governo, con Laura Boldrini in prima linea, come riportato da Fanpage:”Sono indignata, la maggioranza ha votato contro. Non è un bene di lusso, per tante famiglie rappresenta un costo. Non si capisce perché un bene di prima di necessità per le donne debba essere tassato al 22%. È un po’ quello che è successo con il ‘revenge porn’: anche al mio emendamento avevano votato contro. In quel caso le deputate avevano occupato i banchi del governo, e dopo aver sospeso i lavori dell’Aula, si erano resi conto che stavano facendo un errore e avevano formulato un emendamento della maggioranza. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. In questo caso si è riproposto lo stesso approccio, lo stesso schema. Dato che hanno una proposta su questo tema al Senato hanno bocciato questi emendamenti. Si è persa ancora una volta l’occasione per dare un segnale di attenzione alle donne che in Italia non hanno lavoro, che sono il 51%. L’interesse di Lega e M5S è solo quello di mettere per primi una bandierina. In Aula abbiamo contestato quest’atteggiamento, potevamo abbassare subito l’Iva, visto che il provvedimento era già pronto”.



ASSORBENTI, GOVERNO NON RIDUCE IVA: PROTESTE OPPOSIZIONI

Non è solo Laura Boldrini a protestare contro il mancato abbassamento dell’Iva sugli assorbenti. Chiara Gribaudo, vice capogruppo del Pd alla Camera, fra i firmatari del provvedimento, è stata durissima: “La maggioranza vuole respingere l’abbassamento dell’Iva sugli assorbenti, la cosiddetta Tampon tax, solo per poter fare i loro spot elettorali. Ma perché aspettare la discussione del Senato, se alla Camera oggi si discute di fiscalità e aiuti alle famiglie? È questa la sede per garantire alle donne di pagare equamente un bene di prima necessità, il ciclo non è un lusso. Lega e M5s replicano l’ottusa dittatura della maggioranza che hanno sfoderato sul revenge porn e si tappano occhi e orecchie per fare finta di niente. Parlare invece parlano e lasciano intendere che l’unica ragione del rinvio è la loro propaganda. Facciano un passo indietro e approvino il nostro emendamento, i diritti delle donne non si rinviano per fare propaganda”.

Leggi anche

POST-VOTO IN EMILIA/ Mortadella, fede (politica) e ingegneria sociale, così il Pd ha vinto ancora