“Gli assorbenti non sono un bene di prima necessità, dopo le 18 non si possono comprare”: una frase clamorosa, ma pronunciata realmente dal personale di un supermercato nei confronti di una ragazza di Collepasso (Lecce), che, arrivata alla cassa, si è vista rifiutare l’acquisto di un prodotto del quale peraltro lei aveva esigenza. Una vicenda raccontata sulle colonne del quotidiano “La Repubblica”, su cui la giovane, di nome Alessia, ha dato sfogo alla propria rabbia, fornendo la sua versione dei fatti.



“Non sopporto le ingiustizie… Arrivata nel supermercato ha acquistato un pacco di patatine e i tarallini, oltre a due confezioni di assorbenti presi da uno scaffale che era stato sbarrato con nastro bianco e rosso solo pochi minuti prima. Li avrei potuti comprare in farmacia con un raddoppio del costo, magari. Non ero andata a comprare deodoranti, ma un prodotto che mi serviva”. La cassiera non le ha detto null’altro che “O certifichi di avere il ciclo o lamentati con il sindaco”, impedendole l’acquisto.



ASSORBENTI NEGATI DOPO LE 18, LO SFOGO DI ALESSIA: “MI SONO SENTITA IN IMBARAZZO”

Ricordiamo che in Puglia è stata emanata un’ordinanza regionale dal governatore Michele Emiliano, che recita: “Dal 27 marzo fino al 6 aprile 2021, tutte le attività commerciali ammesse dal DPCM del 2 marzo in zona rossa chiudono alle 18, tranne le attività di vendita di generi alimentari, carburante e combustibile, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie”. Ecco spiegata, dunque, la mancata vendita degli assorbenti, contro cui Alessia però ha protestato anche su Facebook: “Sono una semplice ragazza di 22 anni che nel suo piccolo vi chiede di non stare in silenzio, di parlare sempre e cercare aiuto quando serve. Due giorni fa mi sono sentita in imbarazzo, mi sono sentita privata di un qualcosa che ho e non posso fare a meno di avere. Mi dispiace che per alcune donne questo sia una stupidaggine ma credo che nel 2021 viviamo ancora in ‘un mondo troppo asessuato, dove l’unico sesso a prevalere sia quello maschile’, come diceva Carla Lonzi. Non ho nulla contro tutte le persone che lavorano nei supermercati, anzi, non è giusto che ancora dopo un anno di pandemia le persone debbano privarsi ancora del loro lavoro”.

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