Gli adulti di età pari o superiore a 60 anni, che hanno assunto un multivitaminico quotidiano per due anni, hanno ottenuto punteggi più alti nei test di memoria e cognitivi rispetto a quelli che hanno assunto un placebo. Lo studio ha scoperto che l’integratore alimentare potrebbe effettivamente apportare benefici a persone sane. “Ciò suggerisce che i multivitaminici possono essere un approccio sicuro, conveniente e accessibile per proteggere la salute cognitiva negli anziani“, ha affermato il dottor Chirag Vyas, epidemiologo psichiatrico presso il Mass General Brigham di Boston e autore principale dello studio, pubblicato giovedì sul “The American Journal of Clinical Nutrition”. Per gli studiosi coinvolti nella ricerca, i benefici sono pochi e non è chiaro se possano tradursi in miglioramenti tangibili nella vita delle persone.



“Lo metterei nel regno delle promesse, ma non andrei in banca con esso”, ha ironizzato Mary Butler, professoressa associata di sanità pubblica presso l’Università del Minnesota che ha pubblicato diversi articoli che valutano gli interventi per prevenire la demenza. La ricerca faceva parte di uno studio più ampio che ha coinvolto più di 21.000 anziani per valutare se gli integratori possano proteggerli da diverse malattie legate all’età. Il nuovo rapporto includeva i risultati di un sottogruppo di 573 partecipanti – per lo più bianchi e relativamente istruiti – che hanno sostenuto di persona diversi test cognitivi. Le persone di entrambi i gruppi hanno migliorato i loro punteggi cognitivi nell’arco di due anni, probabilmente perché avevano già familiarità con i test. Chi però ha assunto il multivitaminico ha mostrato miglioramenti ancora più netti.



Multivitaminici, chi li assume mostra miglioramenti costanti nei punteggi dei test

Lo studio sull’assunzione quotidiana di un multivitaminico è stato preso in esame anche con i risultati di due precedenti indagini COSMOS che hanno testato le capacità cognitive di oltre 5.000 persone al telefono o online. Nei tre studi, coloro che hanno assunto multivitaminici hanno avuto un miglioramento costante nei punteggi dei test di memoria e nelle capacità cognitive complessive rispetto alle persone che hanno ricevuto un placebo, come spiegato dalla dott.ssa JoAnn Manson, professoressa di medicina all’Università di Harvard e co-preside. I ricercatori hanno stimato che l’aumento della memoria osservato nelle persone che assumevano il multivitaminico corrispondeva a una riduzione di due anni dell’invecchiamento cerebrale.



Gli esperti non coinvolti nella ricerca hanno affermato che lo studio è stato ben progettato: comprendeva un gran numero di partecipanti e utilizzava test cognitivi affidabili. Ma i risultati “sono relativamente modesti”, come affermato dal dottor Hussein Yassine, professore associato di neurologia presso la Keck School of Medicine della University of Southern California. Il dottor Yassine ha aggiunto che affermare che un multivitaminico possa rallentare l’invecchiamento cognitivo di due anni “è davvero una forzatura”. Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno confrontato le prestazioni del gruppo multivitaminico con i punteggi medi dei test per età. Il dottor Yassine ha contestato questa tecnica, definendo l’interpretazione “fuorviante”. Il dottor Manson è d’accordo sulla necessità di ulteriori ricerche sui multivitaminici, soprattutto nei gruppi con maggiore diversità razziale, etnica e socioeconomica.