Le regole sull’assunzione docenti potrebbero cambiare: ci sta lavorando il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che vuole rendere più efficaci le immissioni in ruolo degli insegnanti ogni anno, visto che c’è ancora il problema della cosiddetta “supplentite”. Il piano è stato comunicato ai sindacati, insoddisfatti dal contingente messo a disposizione dal Ministero dell’Economia per il prossimo anno scolastico, nell’incontro che si è tenuto il 31 luglio, durante il quale Valditara ha ricordato che il contingente discende dalle regole stabilite dall’Europa, di conseguenza dal Pnrr, per cui non si possono apportare delle modifiche sostanziali alle procedure di reclutamento che sono in corso.
Stando a quanto riportato da Orizzonte Scuola, il ministro ha anche spiegato la scelta per l’anno prossimo, evidenziando che, alla luce dei concorsi banditi nel dicembre scorso, ci sarà una copertura delle principali cattedre disponibili per il prossimo anno scolastico. Per quanto riguarda le assunzioni, si attingerà dalle graduatorie di merito dei concorsi 2016, 2018 e 2020, oltre che di quelli nuovi Pnrr. Ma i sindacati hanno fatto sapere che Valditara ha preso l’impegno a trattare con la Commissione Ue attraverso il ministro Raffaele Fitto per cercare soluzioni più efficaci per il futuro.
LE RICHIESTE DI FLC CGIL AL MINISTRO VALDITARA
In un comunicato la FLC CGIL ha chiesto politiche di assunzioni che offrano prospettive occupazioni ai precari, invece per il prossimo anno scolastico la prospettiva è quella di “un numero di contratti a tempo determinato consolidato e sempre meno sostenibile“. Al ministro dell’Istruzione è stata sottoposta la questione dei posti in deroga sul sostegno, che hanno superato da anni i posti in organico di diritto, causando una “gravissima precarizzazione del settore“.
Il sindacato ha criticato anche la scelta di bandire un concorso in autunno, usando posti già disponibili quest’anno, perché i risultati saranno “deleteri, impedendo di coprire con docenti a tempo indeterminato quasi ventimila cattedre in organico di diritto“. Ma viene definito anche paradossale, visto che sono attivi concorsi precedenti, ingestibili dagli uffici scolastici regionali. L’obiettivo fissato dal Pnrr di assumere 70mila docenti entro il 2026 non può essere per FLC CGIL “un alibi per insistere con procedure che costituiscono un aggravio di spesa” statale, alimentando la precarietà.
FLC CGIL ha chiesto la rettifica del contingente, di coprire i posti eccedenti facendo scorrere le graduatorie degli idonei dei precedenti concorsi, la creazione di graduatorie permanenti per chi ha partecipato e superato il concorso 2023, il blocco dei futuri concorsi fino a quando non verranno esaurite le procedure precedenti, la copertura di tutti i posti vacanti anche per il personale ATA.
ASSUNZIONE DOCENTI, L’IPOTESI DEL DOPPIO CANALE DI RECLUTAMENTO
Il sindacato ha riferito anche che il ministro Valditara si è impegnato a discutere con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per ottenere risorse per implementare gli organici. Ma riuscire a scardinare le regole europee non è affatto facile. Orizzonte Scuola cita a tal proposito l’emendamento per introdurre l’assunzione dei docenti da GPS, ma anche l’impegno del leghista Mario Pittoni, secondo cui il sistema del doppio canale di reclutamento è l’unica soluzione per l’assunzione dei docenti e contro la supplentite.
Non è da escludere che il ministro non stia pensando proprio a questa soluzione, che prevede lo scorrimento delle graduatorie GPS dopo l’esaurimento di quelle attuali da cui vengono conferiti i ruoli, GaE e concorsi.