Nuova asta bot novembre 2024 in previsione con una durata pari a sei mesi. La garanzia arriva direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e vengono messi sul piatto 7,5 miliardi di euro. Sembra rivelarsi un’ottima opportunità per chi vuol capitalizzare dei soldi nel breve termine.

Il vantaggio dei Buoni Ordinari del Tesoro – nonostante i recenti rendimenti più bassi – è di poter contare sulla “garanzia dello Stato”, riuscendo così a ridurre i potenziali rischi rispetto alle altre forme di investimento.



Asta bot novembre 2024: date e dettagli

L’asta bot del 29 novembre 2024 avrà una durata semestrale (con scadenza al 30 maggio 2025). Per questa operazione il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha capitalizzato ben 7,5 miliardi di euro (nel frattempo si attende l’attribuzione del codice ISIN).

Gli investitori dovranno fin da subito comprendere i dettagli necessari per poter partecipare, soprattutto consultando il calendario della programmazione stilata dalla Stato:



  • Il 26 novembre 2024 è l’ultimo giorno utile per prenotarsi all’asta;
  • Il 27 novembre 2024 termina la possibilità di inviare la domanda (entro le ore 11:00);
  • Il 28 novembre 2024 termina il collocamento supplementare per i BOT (entro le ore 15:30);
  • Il 29 novembre 2024 verranno stilate le liste in riferimento ai titoli attribuiti.

La partecipazione all’asta

I risparmiatori privati possono partecipare tramite banche ed enti finanziari (purché autorizzati), prenotandosi direttamente e autonomamente all’asta (entro martedì 26 novembre 2024). I tagli ammessi ammontano a minimo 1.000€ (e multipli di mille).



La commissione massima applicabile ai rendimenti del BOT è pari allo 0,10%, mentre la tassazione è agevolata e fissata al 12,5% (una percentuale molto bassa se confrontata con gli ulteriori strumenti finanziari).

Secondo Oliver Eichmann della casa di investimenti Dws, le aste BOT dello Stato italiano potrebbero garantire degli ottimi rendimenti. Lo scorso anno ad esempio, la percentuale media si è attestata intorno al 5,4% annuale.

A fronte dell’andamento di quest’anno, si presume che i tassi d’interesse possano essere più contenuti, motivo per cui l’investimento andrebbe valutato ancora più “minuziosamente”.