La Nasa ha fatto sapere di aver rinvenuto nell’asteroide Bennu, portato sulla Terra grazie alla missione Osiris Rex, carbonio e acqua, due elementi ritenuti cucuali per la vita. L’annuncio è stato dato dall’agenzia spaziale degli Stati Uniti con tanto di immagini delle particelle rinvenute nella capsula che è atterrata sul nostro pianeta il 24 settembre del 2023 nel deserto dello Utah. “Acqua e carbonio sono esattamente quello che volevamo trovare”, le parole di Bill Nelson, numero uno della Nasa, al Johnson Space Center a Houston,



La presenza di materiale ricco di carbonio e minerali argillosi contenente acque, potrebbe indicare che gli elementi che di fatto hanno costituito la Terra potrebbero essere presenti anche su Bennu, una conclusione decisamente importante a cui sono arrivati gli uomini dell’agenzia governativa a stelle e strisce dopo le analisi condotte sui campioni dell’asteroide. Una volta giunti sulla Terra i frammenti sono stati studiati attraverso un microscopio elettronico a scansione, ma anche misurazioni a infrarossi, diffrazione di raggi X e analisi di elementi chimici. Quello di Osiris-Rex “è il più grande campione di asteroide ricco di carbonio mai consegnato sulla Terra e aiuterà gli scienziati a indagare sulle origini della vita sul nostro pianeta per le generazioni a venire”, ha aggiunto ancora Bill Nelson.



SULL’ASTEROIDE BENNU TROVATI CARBONIO E ACQUA: L’ASTEROIDE VICINO ALLA TERRA NEL 2029

Sebbene serviranno ulteriori analisi approfondite, i primi risultati fanno ben sperare e nei prossimi due anni il team scientifico della missione Osiris-Rex continuerà a condurre analisi per raggiungere gli obiettivi scientifici della missione.

L’asteroide Bennu ritornerà vicino alla terra nel 2029: i suoi campioni sono stati raccolti nel 2020 per poi essere portati sul nostro pianeta lo scorso settembre attraverso una capsula. Secondo uno studio della Nasa nel 2182 è possibile che si venga a creare una collisione fra Bennu e la Terra, con un impatto pari a quello di 22 bombe atomiche, devastando un’area grande quanto il Texas. Le probabilità di tale scontro sono comunque molto basse, leggasi una su 700mila.