Nella mattinata di oggi, mercoledì 29 aprile 2020, intorno a mezzogiorno l’asteroide “con la mascherina” è passato vicino alla Terra: si tratta, per usare il nome scientifico datogli dalla NASA, dell’asteroide 1998 OR2, immortalato dai telescopi e la cui forma ricorda davvero quella di un dispositivo di protezione individuale contro il Coronavirus, quasi come se anche nello spazio fosse giunta la notizia della grave pandemia che ammorba il nostro pianeta e i corpi celesti volessero “proteggersi”. L’asteroide ha un diametro stimato fra 1.8 e 4.1 chilometri ed è transitato a 6 milioni di chilometri di distanza dalla Terra, ovvero circa 16 volte la distanza media che separa il nostro mondo dalla Luna: “Una distanza che, seppur ridotta rispetto a quelle cui siamo abituati anche nel Sistema Solare, resta comunque molto ampia, tanto – osserva l’astrofisico Gianluca Masi, fondatore e responsabile del Virtual Telescope e coordinatore per l’Italia dell’Asteroid Day – da escludere il benché minimo rischio di un impatto con la Terra”.



ASTEROIDE “CON MASCHERINA” VICINO ALLA TERRA: NEL 2079 POTREBBE…

Intervistato dall’ANSA, Masi ha sottolineato che “da settimane l’asteroide 1998 OR2 viene indicato da molti media come di imminente collisione con la Terra. Tutto falso, al pari di ogni congettura che lo leghi alla pandemia da Covid-19. In effetti la distanza che lo separava dal nostro pianeta era tutto sommato generosa, ma in ogni caso il sasso cosmico rientra senza dubbio nella classe degli asteroidi considerati dalla NASA “potenzialmente pericolosi” per via delle loro dimensioni e della vicinanza al nostro mondo raggiunta durante il loro passaggio. Non vi sono, ad oggi, gravi rischi per la Terra e, più in generale, per l’umanità, però va ricordato come queste continue opere di osservazione e monitoraggio siano indispensabili per stabilire con certezza le traiettorie che seguiranno in futuro questi giganti della volta celeste. Come dichiarato dalla ricercatrice Flaviane Venditti, infatti, l’asteroide 1998 OR2 nel 2079 passerà 3,5 volte più vicino alla Terra di quanto fatto oggi, perciò è importante conoscere la sua orbita in maniera precisa.

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