Un recente studio, pubblicato questa settimana sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, ha rivelato la presenza di asteroidi interstellari nel nostro sistema solare: lo riporta la CNN, che afferma come non sia la prima volta che, in anni recenti, gli scienziati hanno rilevato presenze interstellari di questo tipo. Per esempio, nel 2017 era stato notato un asteroide chiamato Oumuamua mentre l’anno scorso era stata osservata la cometa 2I/Borisov, ancora di passaggio. La differenza rispetto a questi avvistamenti è che il gruppo di asteroidi sarebbe rimasto “nascosto” in piena vista per miliardi di anni e, osservato ormai per parecchio tempo, non si è mai mosso. Si dice ora che questi asteroidi si siano formati intorno alla formazione del nostro sistema solare, dunque 4,5 miliardi di anni fa, e si sono originati in un differente sistema stellare che era particolarmente vicino al nostro. Si tratterebbe dunque di eso-asteroidi.
Fathi Namouni, il leader dello studio e ricercatore all’Osservatorio della Costa Azzurra, ha affermato che “la stretta vicinanza delle stelle significa che nei primissimi giorni erano soggetti alla gravità l’una dell’altra, molto più di quanto succede oggi”. Questo ha permesso agli asteroidi di essere “portati da un sistema stellare all’altro.” Lo studio è stato portato avanti, insieme alla ricercatrice Maria Helena Moreira Morais (Università Statale Paulista, in Brasile) secondo un modello numerico che simula l’”infanzia” del nostro sistema solare; nella simulazione gli asteroidi si muovono in un’orbita perpendicolare rispetto al piano in cui i pianeti e gli asteroidi del nostro sistema solare orbitano intorno al sole. Gli asteroidi in oggetto erano anche molto distanti dal disco originale nel quale i pianeti si sono poi formati, e questo suggerirebbe che i corpi interstellari osservati fossero effettivamente parte di un altro sistema stellare, nel momento in cui i pianeti del nostro sistema solare si formavano.
ASTEROIDI “ALIENI” NEL NOSTRO SISTEMA SOLARE
Gli asteroidi di cui si parla sono 19, e dalla loro “cattura” hanno orbitato intorno al sole insieme ai Centauri, che possono essere osservati tra Giove e Nettuno; tali Centauri sono oggetti particolarmente atipici perché hanno un modello di comportamento che appartiene sia agli asteroidi che alle comete (da cui il nome), e inoltre hanno orbite difficili da capire e predire. La dottoressa Morais ha commentato l’osservazione affermando che “la scoperta di un’intera popolazione di asteroidi di origine interstellare è un passo importante nella comprensione delle somiglianze e differenze fisiche e chimiche tra questi e gli asterodi del nostro sistema solare”. Inoltre, potrebbe fornire importanti indizi circa la nascita del sole e il ruolo che la questione interstellare ha avuto nell’arricchire chimicamente il sistema solare, definendone l’evoluzione.
La scoperta è correlata, come scrive la CNN, a quella della stessa dottoressa Morais che nel 2018 aveva osservato l’eso-asteroide poi ribattezzato 2015 BZ509: un corpo che sarebbe rimasto nel nostro sistema solare per miliardi di anni senza che ce ne rendessimo conto, nascosto intorno a Giove. Anch’esso originato al di fuori del sistema solare, con la peculiarità data dalla sua orbita: mentre i pianeti e la maggior parte degli oggetti del nostro sistema solare seguono l’orbita del sole e si muovono nella stessa direzione, 2015 BZ509 si muove nell’altra direzione: in questo modo, faceva notare la Morais, l’asteroide e gli altri corpi che orbitano intorno a Giove si incontrano due volte nel corso di un’intera orbita. “Questo modello si ripete all’infinito in un modello semplificato con solo il sole, Giove e l’asteroide; abbiamo notato che, nel corso della vita del sistema solare, anche includendo gli altri pianeti il modello rimane stabile”. La questione dell’orbita è centrale, perché se il corpo avesse avuto origine nel nostro sistema solare avrebbe dovuto ereditare la direzione del movimento dal gas e dalla polvere che hanno formato tutti gli altri pianeti e oggetti. Anche 2015 BZ509 dunque avrebbe avuto origine in un altro sistema stellare e catturato dal nostro nei primissimi anni.