Ha approfittato per la depressione dell’anziana rimasta vedova convincendola ad andare in Romania e poi le ha fatto sottoscrivere una polizza vita del valore di 120mila euro, della quale era unica beneficiaria. Le ha poi fatto firmare una delega per gestire il conto bancario dove la donna aveva messo su i risparmi di una vita. Secondo gli inquirenti, che hanno svolto accertamenti finanziari, una donna ha sottratto all’anziana signora in totale 317mila euro e con parte di quei soldi si è aperta una tabaccheria. La truffatrice, una 47enne rumena, è stata posta agli arresti domiciliari.



La donna è accusata di autoriciclaggio e circonvenzione di incapace ai danni di una signora ottantenne, vedova e senza figli. L’inchiesta è stata aperta dalla Procura di Asti e ha premesso di ricostruire tutti gli avvenimenti accaduti negli ultimi anni, con protagonista l’80enne e la donna rumena. La truffatrice, secondo gli inquirenti, avrebbe portato per tre anni la signora in Romania: qui l’avrebbe isolata completamente, non permettendole di avere contatti con i suoi amici e familiari in Italia.



Asti, badante truffa l’anziana: portata in Romania per 3 anni

Come riporta Il Fatto Quotidiano, la mattina del 5 gennaio è stata eseguita una misura cautelare nei confronti della badante 47enne e il sequestro preventivo da parte di poliziotti e finanzieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Asti, insieme ai carabinieri di Castagnole Lanze e dei finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Asti. L’inchiesta è partita nel settembre 2023, quando l’anziana aveva denunciato il fatto che la badante l’avesse strattonata e che la volesse portare in Romania.



Secondo la testimonianza dell’80enne, la sua abitazione era stata occupata dall’indagata e da altri suoi connazionali. Le indagini hanno accertato che nel 2014 l’anziana aveva assunto la donna per aiuti domestici. Dopo la morte del marito, la vedova era finita in uno stato di depressione e l’indagata nel frattempo si era trasferita a casa della vittima, convincendola a fare un viaggio in Romania: lì l’avrebbe lasciata in una casa di riposo e poi portata a casa con la madre. L’anziana avrebbe vissuto per 3 anni in Romania, dove non conosceva la lingua e con un telefono cellulare con scheda rumena senza contatti. L’indagata, secondo gli inquirenti, aveva fatto redigere dall’anziana una procura generale a suo nome presso un notaio facendole sottoscrivere una polizza vita del valore di 120.000 euro, con lei come unica beneficiaria. La donna si sarebbe appropriata di 317mila euro.