Continuano le polemiche sul Decreto Rilancio: firmato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha già fatto parlare di sé anche prima che entrasse effettivamente in vigore, e naturalmente nei primi giorni della riapertura nella Fase 2 le discussioni sono già entrate nel vivo. Ansa ha raccolto il parere di Pier Ezhaya, consigliere di Astoi Confindustria: nata come tour operator, oggi è un’associazione di categoria a livello nazionale e dunque capiamo subito come il tema sia quello del turismo, del quale avevamo già parlato qualche ora fa riferendoci ai primi punti di domanda e perplessità in merito alle misure per questo settore. Ezhaya ha parlato a nome di Astoi dicendosi arrabbiato, preoccupato e deluso: ha detto che di fatto il Decreto Rilancio concede poco o nulla al turismo, un settore che vale più del 13% del pil. “Tanta propaganda e pochi fatti” ha rilanciato.
ASTOI CONFINDUSTRIA: “TURISMO RISCHIA IL COLLASSO”
Nello specifico il consigliere ha posto l’accento sul bonus vacanza, che secondo lui dà poco o nulla alle imprese di sostegno mentre la richiesta di Astoi era quella di avere un fondo per le imprese; ancora, i 25 milioni stanziati per il turismo organizzato è “ridicolo rispetto al danno di agenzie viaggio e tour operator che, nella più rosea delle previsioni, sarà almeno di 8 miliardi di euro di fatturato perso” senza contare che addirittura si potrebbe arrivare al doppio. Dunque, secondo Ezhaya il fondo dovrebbe essere portato addirittura a 750 milioni, eventualmente recuperando qualcosa dalla riduzione di quanto stanziato per il Tax Credit vacanze; e poi ha fatto il paragone con la Francia, che per il solo turismo ha stanziato 18 miliardi di euro. “Ci fa rabbia: non si capisce il nostro lavoro, non si sono ascoltati i nostri suggerimenti, tanti incontri fatti” che hanno portato a poco.
L’accusa del consigliere è forte: sostiene che alla fine il Governo ha fatto di tasca propria. Ha parlato degli ammortizzatori sociali che dovrebbero essere prolungati fino a dicembre, ha ribadito che del bonus vacanza il turismo organizzato beneficerà in modo solo marginale e dunque chiede che una parte venga usata per il Fondo specifico che è stato usato per questa filiera, eventualmente consentendone l’utilizzo per acquistare pacchetti turistici e servizi turistici collegati. “Se non interverranno prevediamo un collasso a breve” ha detto Ezhaya, che ha fatto notar come il 18 maggio la metà delle agenzie non abbiano nemmeno riaperto “perché ha preferito non affrontare gli ingenti costi di gestione a fronte di ricavi zero”. Con una normativa ancora avvolta nella nebbia e la regola del posto vuoto sugli aerei, “siamo in una situazione in cui non ci si rende conto che per far partire il turismo ad agosto bisognerebbe avere norme certe e tutto pronto oggi, non il 31 luglio”. Intanto gli altri Paesi si stanno muovendo…