Il cinema e Astor Piazzolla non potevano che incrociarsi infinite volte con capolavori eccezionali che vanno ben oltre la semplice “colonna sonora” di fondo: Michelangelo 70, Butcher’s Death, Libertango, giusto per citare alcuni capolavori, senza dimenticare “Enrico IV” e il più recente “L’Esercito delle 12 scimmie” di Terry Gilliam con Bruce Willis e Brad Pitt. In quest’ultimo caso, la scelta del regista visionario è quella di dedicare l’intero tema principale del lungo film distopico sulle note “rivoluzionarie” del tango di Piazzolla dal titolo “Suite Punta del Este”.



«Il mio non è tango, è la musica contemporanea di Buenos Aires», rispondeva così il “ribelle” Astor ai tanghisti della vecchia guardia che criticavano/snobbavano le lunghe melodie e partiture del “nostro” centenario. Come ben scrive Paolo Galassi oggi sull’Avvenire ricordando il grande Piazzolla, «Imbracciando quella stramba fisarmonica detta bandoneón, nata in Germania a metà ’800 e sbarcata coi marinai nei bordelli del Rio de la Plata, infrange i dogmi di un tango ormai ingessato e caricaturesco, contaminandolo con batteria, chitarra elettrica, organo Hammond, le improvvisazioni di Gerry Mulligan e i riverberi prog-rock alla Emerson». (agg. di Niccolò Magnani)



“IO VIVO PER IL JAZZ”

E pensare che Astor Piazzolla, l’immenso musicista a cui oggi Google ha deciso di dedicare un suo Doodle speciale, non era nemmeno interessato al tango quando era un bambino. “A me l’unica cosa che piaceva davvero era il jazz“, raccontò in un’intervista, come scrivono i colleghi di RaiNews.it. A 13 anni Astor Piazzolla inizio quindi ad ascoltare musica classica, ed in particolare Bach, influenzato dalla pianista ungherese Bela Wilda: “Fin dall’inizio la mia musica è stata sempre molto malinconica, molto drammatica, molto triste – le sue parole – non so perché diamine, ma la musica drammatica mi rende immensamente felice, ascoltando Schumann, Brahms, Chopin”.



A 14 anni, poi, la folgorazione grazie all’incontro con Carlos Gardel, grande simbolo del tango nel mondo nonché star internazionale. Fu l’inizio di quella che diverrà una carriera strepitosa, passata anche dalla rivoluzione degli anni ’50, spinta dalla morte di Evita Peron (era il 1952): “Il tango non esiste più – disse in quell’occasione – esisteva molti anni fa, fino al ’55, quando Buenos Aires era una città dove si vestiva il tango, si camminava nel tango, si respirava nell’aria un profumo di tango. Il tango di oggi è solo un’imitazione noiosa e nostalgica di quel tempo”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ASTOR PIAZZOLLA: MINA, MARADONA E LA MAGIA DEL TANGO

Da Mina a Minà, quando l’accento è decisivo: Astor Piazzolla, il grande re del tango argentino, è riuscito nella sua infinita produzione artistica mondiale ad avere numerose “contaminazioni” e collaborazioni con l’Italia, il Paese più argentino e latino possibile in Europa. Nel film che dovrebbe uscire al cinema – non appena le sale potranno riaprire – il figlio di Astor Piazzolla Daniel ha raccontato che suo padre aveva un progetto con la grande Mina poi non giunto mai a conclusione: «Piazzolla. La rivoluzione del tango», uscirà nei prossimi mesi in occasione del centenario della nascita che cade proprio oggi 11 marzo. Ma non solo Mina, Piazzolla probabilmente fu molto orgoglioso per la definizione che il giornalista italiano più “legato” al Sud America – Gianni Minà – dedicò al gol più bello della storia del calcio. Stiamo parlando ovviamente di Diego Armando Maradona e di quella “serpentina” ai Mondiali 1986 in Messico: secondo Minà quel turbinio di inglesi saltati in dribbling prima di appoggiare in rete è da assimilare proprio ad un tango del grande Astor, «è il gol più bello di sempre, il Tango di Astor Piazzolla», giocando sul nome del pallone utilizzato nei Mondiali ’86, per l’appunto come la musica che ha reso famoso il “re” Astor.

IL CREATORE DEL DOODLE: “LA SUA MUSICA FIN DA BAMBINO…”

Speciale Doodle dedicato oggi da Google all’immenso artista argentino (ma con un pizzico di Italia come potete vedere sotto), Astor Piazzolla. L’illustrazione è stata realizzata dall’artista di Buenos Aires, Josè Saccone, che ha condiviso la sua magica esperienza proprio con Big G. “Amo la musica di Astor Piazzolla da quando ero bambino – ha raccontato durante una breve intervista – aveva il talento e il coraggio di reinventare il suono del tango in un’epoca molto conservatrice. Penso che l’unico modo per fare qualcosa di così audace sia credere appassionatamente nel tuo lavoro. E lo ha fatto in modo spettacolare”. Quindi viene chiesto a Saccone cosa abbia pensato quando l’hanno contatto per il progetto: “Il mio primo pensiero è stato ‘Sono così fortunato!’ e quel genere di cose. Due ore dopo, ho iniziato a pensare alla complessità del mio compito. La musica del tango è associata a un classico design argentino noto come “fileteado porteño”, ma Piazzolla non è il tango tradizionale. Così ho provato a ridisegnare il “fileteado” come metafora di quello che ha fatto con quello stile musicale”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ASTOR PIAZZOLLA, CHI È IL RE DEL NUEVO TANGO, GRANDE FESTA OGGI A TRANI

Un altro Doodle di Google quest’oggi, dedicato al grande Astor Piazzolla, quello che è stato soprannominato il numero uno del “Nuevo Tango” e che ha vissuto in Argentina seppur i suoi avi fossero originari di Trani, in Puglia. Pantaleone Piazzolla, il suo nonno paterno, era infatti tranese, e di conseguenza il capoluogo di provincia pugliese non poteva esimersi dal ricordare l’artista oggi per questa occasione speciale. Proprio per questo è in programma una grande festa in occasione del centenario di Astor Piazzolla, un evento che causa pandemia verrà trasmesso in diretta streaming via Facebook da Palazzo delle Arti Beltrani, con Giuseppe Ragno e Claudia Vernice. La pandemia non ferma la musica e soprattutto il ricordo del grande artista sudamericano, considerato fra i più grandi di tutti i tempi per quanto riguarda il tango, un vero e proprio riformatore dello stile nonché un musicista di livello assoluto. L’appuntamento è fissato alle ore 14:00 di oggi pomeriggio, con l’evento Tango Talk Special Edition “Piazzolla 100”, sulle pagine Facebook ‘Festival del Tango Trani’ e ‘Centenario Piazzolla’ oltre a quella del comune di Trani. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

ASTOR PIAZZOLLA, CHI È IL RE DEL “NUEVO TANGO”

Google rende omaggio al grande Astor Piazzolla. Il Doodle di oggi infatti, illustrato dall’artista ospite José Saccone di Buenos Aires, celebra in quello che sarebbe stato il giorno del suo centesimo compleanno il celebre compositore argentino nonché virtuoso suonatore di bandoneón, che ha rivoluzionato il tango tradizionale per creare un genere ibrido noto come “nuevo tango“, considerato come un genere a parte proprio per le sue caratteristiche peculiarità. Astor Piazzolla è nato a Mar del Plata, in Argentina, nel 1921 e si è trasferito con la sua famiglia a New York ancora in giovane età. Quando suo padre gli comprò un bandoneón, uno strumento argentino simile alla fisarmonica che è essenziale per il suono del tango, divenne rapidamente noto come un bambino prodigio per il suo talento di capire e interpretare la musica, e scrisse il suo primo tango a 11 anni, imponendosi tra i più giovani compositori del genere. Fu il primo passo di un cammino fatto di straordinari successi, con Piazzolla che riuscì a fondere la sua grande passione per il tango e il jazz, diventando un istituzione a livello mondiale per gli amandi del genere.

ASTOR PIAZZOLLA E LA BEND “OCTETO BUENOS AIRES”

Nel 1937, Astor Piazzolla tornò in Argentina dove il tango tradizionale regnava ancora sovrano. Una volta tornato a casa, Piazzolla abbandonò effettivamente il tango per studiare musica classica e diventare un compositore classico modernista. Viaggiò a Parigi con una borsa di studio per fare apprendistato sotto l’insegnamento dell’eminente compositrice francese Nadia Boulanger, che lo preparò per il suo nuovo ritorno a casa nel 1955. Di nuovo in Argentina, applicò gli anni di studio classico al suono del tango e formò la sua band “Octeto Buenos Aires”. Coniato come il “nuevo tango”, il fresco genere di Piazolla incorporò elementi di jazz e musica classica con nuovi strumenti, cambiando il tempo, il suono e la tradizione del ballo. Durante la sua vita, si stima che Piazzolla scrisse circa 3.000 composizioni originali e ne registrò altre 500. In onore del suo centesimo compleanno, la Fondazione Astor Piazzolla ha recentemente annunciato il concorso Piazzolla Music per solisti ed ensemble, proprio per alimentare la passione e il talento di giovani compositori che, come Piazzolla quasi cento anni fa, stanno muovendo oggi i loro primi passi nel mondo del tango.