La campagna vaccinale prosegue senza sosta, ma scatta l’allarme Astrazeneca. Al centro del dibattito nelle scorse settimane per i rari casi di trombosi registrati post-somministrazione, il vaccino della multinazionale anglo-svedese è stato rifiutato da numerosi cittadini in tutta Italia. Come riportato dal Corriere della Sera, 1,7 milioni di dosi sono ferme nei frigoriferi di tutto lo Stivale.



A tenere banco è il caso della Sicilia, dove sono ferme nei frigoriferi 112 mila dosi di Astrazeneca, ovvero il 49,3% di quelle consegnate. Numeri particolarmente rilevanti anche quelli di Basilicata (46,86%), provincia autonoma di Trento (45,49%) e Calabria (42,49%). Cifre preoccupanti che confermano la paura degli italiani dopo i rarissimi casi annotati negli ultimi tempi. Discorso inverso, invece, per quanto riguarda la Lombardia, che ha già somministrato oltre 929 mila dosi ed ha fermi in frigorifero il 15,5% dei farmaci.



PIEMONTE-LOMBARDIA IN PRESSING PER ASTRAZENECA

Se ci sono delle Regioni che stanno trovando delle difficoltà a somministrare Astrazeneca, ce ne sono altre che sono pronte ad accogliere dosi di Vaxzevria per immunizzare i cittadini. E’ il caso della Lombardia: l’assessore al Welfare Letizia Moratti ha chiesto al commissario Figliuolo di redistribuire le fiale alle Regioni che stanno rispettando il target. La vicepresidente ha inoltre ricordato che in Lombardia «solo l’1% rifiuta Astrazeneca», «perché i nostri medici spiegano che questo è un vaccino sicuro ed efficace». Poche ore fa è arrivato anche l’appello del Piemonte con il governatore Alberto Cirio: «Saremmo felici in caso di distribuzione delle dosi di AstraZeneca di prenderlo noi. In questo modo potremmo darlo ai medici di famiglia che stanno  vaccinando nei loro studi e in questi giorni sono costretti a rallentare il ritmo perché non hanno vaccino», riporta Repubblica.

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