Nella replica alla Camera per le Comunicazioni in vista del Consiglio Europeo, il Presidente del Consiglio Mario Draghi risponde nel merito del “caso” AstraZeneca esploso ad Anagni: «Sabato sera ho ricevuto una telefonata dalla presidente della Commissione europea che mi segnalava alcuni lotti che non tornavano nei conti della commissione e che sarebbero stati ad Anagni, mi si suggeriva di ordinare un’ispezione», spiega il Capo del Governo in aggiunta alla nota che già stamane la Presidenza del Consiglio aveva emesso (qui il testo).
«La sera stessa ho chiesto al ministro Speranza di mandare i Nas: sono andati immediatamente e la mattina hanno identificato quei lotti in eccesso. I lotti sono stati bloccati e oggi ne sono partiti due per il Belgio, diretti alla casamadre di AstraZeneca. Dove andranno non so, intanto la sorveglianza continua per i lotti rimanenti», conclude Draghi in merito alle ispezioni presso la Catalent di Anagni (dove si infialano le dosi AstraZeneca). Alla vigilia del Consiglio Europeo, esplode ancora un nuovo asse di polemica sul vaccino AZ con lo scontro sempre più acceso tra i leader Ue e il Premier inglese Boris Johnson: dopo le “minacce” di blocco export dal Governo Macron, da Downing Street il vulcanico primo ministro tuona «faccio solo gentilmente notare a chiunque stia considerando un blocco sull’esportazione dei vaccini anti Covid, o un’interruzione della catena delle forniture, che le aziende osservano queste azioni e traggono le conclusioni” del caso. Le conclusioni delle aziende farmaceutiche – ha concluso Johnson – sarebbero quelle di domandarsi se fare o meno “investimenti in quei Paesi che impongano blocchi arbitrari». (agg. di Niccolò Magnani)
Nuovo “caso” AstraZeneca in Ue
Dopo il caos legato alla sospensione della somministrazione, Astrazeneca torna sotto i riflettori
. A riaccendere il dibattito la notizia lanciata da La Stampa: i NAS dei carabinieri hanno rinvenuto 29 milioni di dosi del vaccino anglo-svedese nel sito produttivo di Anagni, provincia di Frosinone. Parliamo di dosi già pronte per la somministrazione, lotti risultati con destinazione Belgio.
Il quotidiano torinese ha evidenziato che i vaccini di Astrazeneca in questione sarebbero state destinate al Regno Unito e non all’Unione Europea: nuova benzina sul fuoco dopo lo scontro di qualche settimane fa. Manfred Weber, presidente del gruppo Ppe del Parlamento Europeo, ha invocato «spiegazioni necessarie e con urgenza».
Astrazeneca, 29 mln vaccini “nascoste” ad Anagni
Come ricostruito da La Stampa, i vaccini anti-Covid di Astrazeneca – già messo in mora dall’Ue – erano sul punto di essere spediti nel Regno Unito ma sono stati poi bloccati nello stabilimento di Anagni. Lo stop è arrivato dopo la visita del commissario Thierry Breton nello stabilimento di Leida, in Olanda, gestito dalla Halix. Fonti Ue hanno messo in risalto che «è molto probabile che in una prima fase siano stati spediti a Londra», con il blocco poi arrivato l’1 febbraio legato al regolamento Ue per il controllo dell’export. «AstraZeneca sta immagazzinando decine di milioni di dosi pur non rispettando il contratto europeo. Questo è inaccettabile. L’urgenza è enorme. Dovremmo rifiutare categoricamente qualsiasi esportazione di AstraZeneca prodotta in Europa», la posizione di Manfred Weber, che ha poi accolto con favore la proposta della Commissione Ue sul rafforzamento del meccanismo di autorizzazione all’esportazione.