AstraZeneca ha dimezzato le consegne dei vaccini anti-Covid all’Unione Europea, provocando un blocco temporaneo delle forniture, giustificato con un “ritardo nei test” eseguiti su un determinato lotto di vaccini. Come riporta sulle sue autorevoli colonne il “Financial Times”, il taglio equivale al 49% delle dosi ed è ripartito in maniera uniforme tra tutti i Paesi. In particolare, ora l’azienda anglo-svedese dovrebbe consegnare 1,3 milioni di dosi ai 27 Stati membri dell’UE, più Islanda e Norvegia, ribassando dunque la previsione di metà marzo e pari a 2,6 milioni.



AstraZeneca, secondo il quotidiano, “ha annunciato di avere riferito alla Commissione europea e agli Stati membri la scorsa settimana che il lotto richiedeva dei test e sarebbe stato consegnato presto. Ha detto che avrebbe comunque raggiunto il suo obiettivo di consegnare 70 milioni di dosi nel secondo trimestre, sottolineando che le consegne settimanali mostrano tipicamente piccole fluttuazioni a seconda di una serie di fattori operativi, come la distribuzione o il completamento dei test di qualità e sicurezza”.



ASTRAZENECA DIMEZZA LE DOSI, DRAGHI FURIOSO: “ACCADE DI CONTINUO”

L’annuncio dato dal “Financial Times” circa la diminuzione delle dosi di vaccino AstraZeneca in consegna all’Unione Europea, chiaramente, ha suscitato preoccupazione fra tutti gli Stati membri, visti e considerati i ritardi già noti in merito alla campagna vaccinale. A tal proposito, il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ha dichiarato che ci sono stati “fallimenti di alcune aziende, in particolare AstraZeneca, quando si è trattato della consegna dei vaccini. La sensazione che si ha – e forse, per carità, è sbagliata – è che queste dosi siano state vendute due o tre volte. I contratti di fornitura non sono stati rispettati”. Intanto, parallelamente a questa notizia, anche gli Stati Uniti d’America hanno riferito che ci sarebbe stato un calo nella distribuzione delle dosi di Johnson & Johnson la prossima settimana. Il Centers for Disease Control and Prevention ha ammesso che si verificherà un calo dell’86%, in seguito a problemi di produzione in un impianto di produzione a Baltimora.

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