E’ di nuovo sotto attacco AstraZeneca, l’azienda anglosvedese produttrice dell’omonimo vaccino anti-covid. Oltre a dover fronteggiare le notizie che giungono dagli Stati Uniti che hanno messo in dubbio l’efficacia dello stesso siero, deve far fronte anche agli “attacchi” dell’Unione Europea. L’Ue è infatti stizzita dal fatto che l’azienda non sta rispettando le scadenze delle consegne, come da accordi contrattuali. “Questo primo trimestre non è stato facile – le parole di Sandra Gallina, direttrice generale della direzione Salute della Commissione europea, durante un’audizione in commissione Bilancio del Parlamento europeo – mentre Pfizer e Moderna stanno rispettando gli impegni, salvo pochi problemi di breve durata settimanale il vero ritardo si è verificato con AstraZeneca, un contratto col quale abbiamo forti problemi”.



E ancora: “non ha rispettato neanche un quarto delle consegne. Useremo tutti gli strumenti a disposizione per avere le dosi”. Gallina ricorda come AstraZeneca stia al momento producendo in un solo impianto sui cinque stabiliti dal contratto: “Se da cinque impianti promessi ne funziona solo uno, è impossibile rispettare un contratto, o almeno è molto difficile. E’ una situazione scandalosa che ci sta causando un danno di reputazione”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ASTRAZENECA, DUBBI USA SU STUDIO EFFICACIA: “FORSE DATI VECCHI”: VIOLA,”PREOCCUPANTE”

I risultati di uno studio americano sul vaccino AstraZeneca potrebbero aver incluso “informazioni obsolete” che “possono aver fornito una visione incompleta dei dati di efficacia“. E’ questo il dubbio riferito con una dichiarazione molto insolita, rilasciata dopo la mezzanotte negli Usa, da rappresentanti dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), la principale agenzia statunitense sulle malattie infettive guidata da Anthony Fauci. Come riportato dal New York Times, il Comitato di monitoraggio sulla sicurezza dei dati statunitense, un pannello indipendente che ha aiutato a supervisionare la sperimentazione statunitense di AstraZeneca, ha avvisato le agenzie governative e AstraZeneca nella tarda serata di lunedì comunicando la sua “preoccupazione” rispetto alle informazioni che la società aveva rilasciato quella mattina. L’istituto ha esortato AstraZeneca a lavorare con il comitato di controllo “per rivedere i dati di efficacia e garantire che i dati di efficacia più accurati e aggiornati siano resi pubblici il più rapidamente possibile“.



DUBBI USA SU STUDIO EFFICACIA VACCINO ASTRAZENECA

Nuove ombre si addensano dunque sul vaccino AstraZeneca dopo la sospensione precauzionale dei giorni scorsi in alcuni Paesi europei per dei casi di una rara forma di trombosi verificatisi in alcuni vaccinati. A regnare è così un clima di incertezza generale sul siero anglosvedese, che di certo non fa bene alla campagna di vaccinazione, in particolare a quella europea, strettamente dipendente dalle somministrazioni di questo vaccino. In questo studio americano, che ha coinvolto più di 32.000 partecipanti, l’azienda non ha rivelato quanto siano aggiornati i dati. Se l’analisi è stata condotta su dati di uno o due mesi fa, è dunque possibile che uno sguardo più attuale presenti un quadro diverso di efficacia e sicurezza del vaccino. L’azienda ha detto che fornirà alla Food and Drug Administration un insieme di dati più completo e recente di quello che ha divulgato lunedì. Anche se nessuno studio clinico è abbastanza grande per escludere effetti collaterali estremamente rari, AstraZeneca ha riferito che il suo non ha rivelato gravi problemi di sicurezza.

Ieri la pubblicazione dei risultati che mostravano un’efficacia del 79% nella prevenzione dei casi asintomatici e del 100% nella prevenzione della malattia grave e del ricovero ospedaliero era stata accolta come una buona notizia. A commentare la presa di posizione dell’istituto americano è stata sulla sua pagina Facebook l’immunologa Antonella Viola: “Ieri avevamo riportato il comunicato ufficiale di AZ sullo studio in USA, Cile e Perù, sottolineando che però prima di trarre conclusioni bisognava vedere i dati. Oggi i dati non li abbiamo ma arriva una nota molto preoccupante dai colleghi degli USA che hanno valutato lo studio. Sostengono che l’annuncio dell’azienda sia stato inopportuno e basato su dati non analizzati nel modo corretto. E chiedono di rivedere i risultati con i dati giusti. Un’altra pessima figura per questa azienda che in termini di comunicazione le ha sbagliate davvero tutte“.