Bufera sugli Open Day lanciati per vaccinare i più giovani. Per il professor Mannuccio Mannucci, uno degli esperti di coagulazione che hanno realizzato per l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) i documenti di valutazione dei vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson, definisce queste iniziative «molto discutibili». Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha spiegato che i giovani vi prendono parte per ottenere il Green Pass, fondamentale per viaggiare e accedere agli eventi di massa. «Non pensano ai rischi anche perché da giovani ci si sente invincibili e non si pensa al peggio». Il principio per il quale le Regioni hanno promosso gli Open Day non è sbagliato per Mannucci («liberare i magazzini dalle scorte di dosi prodotti dall’azienda anglo-svedese»), d’altra parte ritiene che sia «un vero peccato dover buttar via fiale che Paesi meno fortunati vorrebbero». Lui comunque, come Mantovani e Crisanti, imporrebbe un limite di età per la somministrazione dei vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson. «Sì, penso che non dovrebbero essere somministrati sotto i 50 anni».



“DOV’ERA CTS QUANDO HANNO VACCINATO GIOVANI CON AZ?”

Anche Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova, è critico sugli Open Day con i vaccini AstraZeneca destinati ai più giovani. «Siccome ci sono state delle complicazioni, e dato che ci sono delle alternative, è meglio evitarlo per i giovani», ha dichiarato ai microfoni di iNews24. Dopo i nuovi casi di trombosi e la morte della 18enne a Genova, sono tornati i dubbi e non mancano le polemiche sugli Open Day. Ora il Comitato tecnico scientifico (Cts) sta valutando la possibilità di cambiare strategia. «Non capisco. Si era già detto che Astrazeneca non sarebbe stato somministrato alle donne particolarmente giovani». Crisanti sferra un attacco diretto al Cts: «Dov’era quando hanno cominciato a fare Astrazeneca ai ragazzi? Non capisco con quale criterio siano stati fatti gli open day e la cosa mi ha sorpreso». Il discorso non cambia per il vaccino Janssen, quello sviluppato da Johnson & Johnson, perché è simile, anche se sembra dare meno problemi di AstraZeneca. «Penso che, in via precauzionale, ai giovani dovrebbe essere somministrato Pfizer o Moderna».

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