Il “mix” tra i vaccini AstraZeneca e Pfizer funziona. Arrivano conferme da un altro studio, dopo quello condotto nel Regno Unito. Combinare nella campagna vaccinale i due differenti sieri produce «una potente risposta immunitaria» contro il coronavirus. In questo caso lo evidenziano i risultati preliminari di una ricerca condotta in Spagna e pubblicata sulla rivista scientifica Nature. I ricercatori del Carlos III Health Institute di Madrid, che hanno coinvolto 663 volontari, sperano che la strategia del “mix & match” dei vaccini «possa semplificare gli sforzi di immunizzazione per i paesi che affrontano forniture fluttuanti dei vari vaccini». Lo studio, chiamato “ Combivacs”, si è concentrato quindi su persone che avevano ricevuto una prima dose del vaccino AstraZeneca. Due terzi dei volontari, in maniera casuale, hanno ricevuto dopo 8 settimane il richiamo con vaccino Pfizer. Invece un gruppo di controllo di 232 persone non ha ancora ricevuto la seconda dose. Il primo gruppo ha cominciato a produrre «livelli di anticorpi molto più elevati rispetto a prima».
IN SPAGNA “MIX” VACCINI GIÀ POSSIBILE
Inoltre, questi anticorpi, stando a quanto emerso dai test effettuati in laboratorio, «sono stati in grado di riconoscere e inattivare» il coronavirus. Lo studio in questione ha anche evidenziato che i volontari che non hanno ricevuto il richiamo «non hanno registrato alcun cambiamento nei livelli di anticorpi». Risultati importanti per la Spagna, anche in virtù del fatto che circa 1,5 milioni di persone under 60 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca possono ora scegliere se ricevere il richiamo dello stesso vaccino o optare per Pfizer. Se scelgono di continuare con AstraZeneca, devono però firmare un modulo di consenso in cui dichiarano di essere a conoscenza dei potenziali rischi associati a questo vaccino, ovvero dei rari casi di coagulazione del sangue, soprattutto al di sotto dei 60 anni.
Il Comitato spagnolo di bioetica ha, infatti, dato il via libera dopo che il governo spagnolo aveva chiesto di emettere un parere nel merito. Il Comitato di bioetica è un organo consultivo e le sue decisioni non sono quindi vincolanti, ma il Ministero della Salute spagnolo ha voluto un parere. Dunque, per la prima volta i cittadini possono, in pratica, scegliere il vaccino per la seconda dose.