Sono in totale 405 i casi di trombosi potenziali sulle 45 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca. Dati che senza dubbio rincuorano, vista la scarsa incidenza dei casi gravi sull’ammontare totale delle dosi somministrate con il vaccino realizzato ad Oxford, rilasciati da Georgy Genov, responsabile della farmacovigilanza dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco. «405 casi di potenziali trombosi con le dosi AstraZeneca su 45 milioni di persone vaccinate», ha spiegato, come riferisce il Corriere della Sera, nel corso di un briefing di ieri con la stampa, aggiungendo che si tratta di eventi «molto rari».



Purtroppo, fra i 405 casi emersi, ve ne sono stati alcuni mortali, ma il numero si riduce ulteriormente: «34 casi di trombosi sfortunatamente – ha proseguito il medico di Ema – alcuni di questi eventi sono ancora fatali», precisando però che i casi di decessi sono diminuiti nelle ultime settimane: «dalle ultime verifiche abbiamo anche notato un’ulteriore riduzione della mortalità e questo è probabilmente dovuto a una varietà di fattori» come «la diagnosi precoce nel trattamento». Durante il rapporto sulle prime vaccinazioni effettuate lo scorso mese di aprile dall’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, era emerso che su 6.5 milioni di persone vaccinate in Italia, si erano verificati 32 casi di trombosi e per il 65% riguardavano delle donne. Sempre ad aprile l’Ema aveva pubblicato un altro studio in cui veniva sottolinea l’incidenza di casi di trombosi pari a 1.9 su ogni 100.000 vaccinazioni under 30.



EMA, FRA I CASI DI TROMBOSI POST ASTRAZENECA E IL PUNTO SUL MIX DI VACCINI

Nel corso della conferenza stampa si è parlato anche del mix di vaccini e in questo caso l’Ema ha spiegato che spetta ai singoli Paesi decidere se optare per il mix o meno: «Entrambi i vaccini a vettore adenovirale», leggasi AstraZeneca e Johnson & Johnson «sono approvati e hanno un rapporto rischio beneficio positivo da 18 anni in su ed è una decisione degli Stati scegliere se lo vogliono usare solo in alcune popolazioni», le parole di Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici per Covid-19 dell’Agenzia europea del farmaco Ema, e optare per il mix con un vaccino a mRna per il richiamo «o no, sulla base dei vaccini che hanno disponibili, del contesto pandemico e della circolazione virale, e di ogni altro aspetto. Siamo ancora in pandemia – ha concluso – ed è importante usare tutte le opzioni disponibili».

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