La Irbm di Pomezia e il ministro britannico a capo della campagna vaccinale del Regno Unito, Nadhim Zahawi, hanno rassicurato circa l’efficacia del vaccino AstraZaneca. Il siero è sotto la lente di ingrandimento da qualche giorno a questa parte per via del fatto che l’Ema lo abbia autorizzato solo per gli under-65, sconsigliandolo quindi alle persone dai 66 anni in su.
Ma la Irbm, che ha partecipato alla produzione dello stesso vaccino AstraZeneca assieme alla prestigiosa università di Oxford ha fatto sapere: “La fornitura andrà presto a regime – le parole di Piero Di Lorenzo, amministratore delegato di Irbm, ai microfoni de La Stampa – e l’efficacia potrebbe salire all’82% dopo una rivalutazione dell’Ema”. E ancora: “AstraZeneca sta facendo uno sforzo per recuperare le consegne di gennaio. Per quanto ne so entro il 14 arriveranno altre 350 mila dosi ed entro il 25 700 mila. Si lavora per ulteriori 4 milioni a marzo”, sottolineando che da marzo-aprile arriveranno “dosi sufficienti per la vaccinazione di massa”.
ASTRAZENECA, IRBM: “NUOVO STUDIO MANDATO A LANCET E ALL’EMA”
In merito alla raccomandazione di usarlo per le persone non anziane, Di Lorenzo ha rassicurato circa il fatto che “nel frattempo AstraZeneca ha concluso altre sperimentazioni che dimostrano un’efficacia del 76% con una dose, che sale all’82 con la seconda dopo tre mesi, con punte del 92. Inoltre, la percentuale scoperta non svilupperebbe la malattia in modo grave. Il nuovo studio è stato mandato alla rivista Lancet e a giorni arriverà all’Ema. I nuovi dati dovrebbero permettere l’approvazione per tutti. Il tempo di tre mesi tra la prima e la seconda dose darebbe la possibilità di vaccinare molte più persone”. Come detto sopra, anche il governo britannico ha voluto rassicurare circa l’efficacia del siero di AstraZeneca: “Abbiamo potuto verificare – le parole di Nadhim Zahawi – durante l’attuale somministrazione il livello generale di protezione che esso garantisce contro questa terribile malattia. La gente – ha aggiunto – deve continuare ad avere fiducia nell’efficacia dei vaccini anti Covid finora approvati, nonostante i sospetti preliminari di una capacità d’impatto limitata di quello di AstraZeneca Oxford sui pazienti contagiati in forme non gravi con la specifica variante sudafricana del virus”.