Il vaccino AstraZeneca torna di nuovo a fare parlare di sé in maniera negativa, alla luce del caso di trombosi registrato in Liguria su una diciottenne che si era sottoposta volontariamente alla somministrazione del siero anglo-svedese e che ha già dovuto affrontare più di un intervento chirurgico in questi giorni nella sua lotta per la sopravvivenza. Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, è intervenuto ai microfoni di Rai News 24 dicendo che proprio in queste ore c’è un’attenzione “suprema” nel cogliere tutti i segnali che possono in qualche modo allertare su eventuali effetti collaterali che portino poi a considerare dei cambiamenti di indicazioni al vaccino.



Il vaccino AstraZeneca, ha aggiunto Locatelli, “è già preferenzialmente raccomandato fra i soggetti sopra i 60 anni di età, perché il rapporto tra i benefici derivanti dalla vaccinazione ed eventuali rischi diventa incrementale con l’età e particolarmente favorevole sopra questa soglia. Quello che si è verificato nella sfortunata ragazza di Genova, cui va tutta la mia attenzione e affetto pone un’ulteriore riflessione, anche alla luce del mutato contesto epidemiologico in Italia”.

VACCINO ASTRAZENECA, MASSIMO GALLI: “È DAVVERO INDISPENSABILE?”

Anche durante la puntata di “Cartabianca” di ieri, martedì 8 giugno 2021, si è parlato del vaccino AstraZeneca, coinvolgendo nel discorso il direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale “Sacco” di Milano, Massimo Galli, il quale si è chiesto quanto sia ancora indispensabile AstraZeneca per mettere in sicurezza la popolazione. In altre parole, “una cosa che non so e che mi è impossibile definire con chiarezza è se i quantitativi previsti di questo vaccino sono ancora completamente indispensabili per poter chiudere l’operazione fondamentale del mettere in sicurezza gran parte della popolazione e ridurre in maniera significativa la circolazione del virus”. Qualora questo traguardo fosse ottenibile anche con gli altri vaccini, Galli sostiene convintamente che, perlomeno alle giovani donne, sarebbe opportuno fare a meno di somministrarlo, perché è anche una questione di qualità di vita e di serenità delle persone: “Possiamo dire tutto quello che vogliamo ma, ripeto, la frittata, da questo punto di vista, è stata fatta”.

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