AstraZeneca si dice pronta a cedere le licenze per produrre il vaccino anti-covid. Lo ha annunciato quest’oggi Lorenzo Wittum, amministratore delegato di AstraZeneca Italia, intervistato dai microfoni di SkyTg24.it: “Disposti a cedere le licenze di produzione del vaccino anti-Covid per far sì che si possa accelerare – le sue parole – è quello che abbiamo fatto negli ultimi mesi: i 20 stabilimenti di produzione non sono solo nostri”. E ancora: “Abbiamo bisogno di un partner capace di gestire questo processo di produzione perché il trasferimento tecnologico non è assolutamente facile, e che abbia capacità di produzione di decine di milioni al mese“.
Wittum ha poi portato ad esempio il caso Regno Unito, dove i numeri del contagi sono crollati negli ultimi mesi grazie alla vaccinazione di massa: “Il caso del Regno Unito prova che i vaccini funzionano – spiega – e che è importante che per l’andamento dell’epidemia più persone possibile siano vaccinate nel minor tempo possibile”.
ASTRAZENECA: “SULLE VARIANTI DEL COVID…”
La preoccupazione maggiore degli addetti ai lavori in questi giorni è rivolta alle famose varianti, a cominciare da quella inglese, sudafricana e brasiliana: “Ci sono molte opzioni aperte – prosegue Wittum – sulla variante inglese abbiamo già i dati, c’è un’efficacia assolutamente sovrapponibile. Sulle altre varianti stiamo studiando diverse opzioni in laboratorio. Il vaccino si può ingegnerizzare facilmente e adattare alle diverse varianti, nelle prossime settimane speriamo di avere dei risultati e vedere quale sarà l’efficacia del vaccino su queste varianti”. Il vaccino AstraZeneca al momento è sconsigliato agli over 65 in Italia, ma le cose potrebbero arrivare a breve grazie a nuovi dati: “Siamo in contatto con l’Aifa con la quale c’è una collaborazione molto aperta. Questa è una decisione che deve prendere Aifa di concerto con il ministero della Salute, ma abbiamo dalla Scozia dati aggiuntivi che possono essere utili. In Francia e in Germania si sta già valutando questa ipotesi, vedremo nei prossimi giorni”. Infine, sulle dosi in arrivo in Italia: “Siamo pronti a fornirne 20 milioni nel secondo trimestre, di cui 10 milioni da produrre nella catena europea”.