Da mesi il vaccino Astrazeneca è nell’occhio del ciclone, nelle ultime settimane per il possibile nesso tra la somministrazione e l’insorgenza in rari casi di reazioni avverse. Dopo lo stop and go di marzo, che ha rallentato la campagna vaccinale, si è creato un clima di terrore, amplificato anche dai media, che ha causato defezioni tra i convocati per la somministrazione di questo siero. Eppure era una fase ampiamente prevista e che peraltro riguarda anche altri vaccini. La stessa Food and Drug Administration (Fda), l’ente regolatore degli Stati Uniti, in occasione dell’approvazione del vaccino di Pfizer-BioNTech aveva scritto che «l’utilizzo su larga scala potrebbe rivelare ulteriori reazioni avverse, potenzialmente meno frequenti e/o più gravi, inizialmente non riscontrate nella fase di sperimentazione».
In pratica, ampliando la platea di vaccinati dalle poche decine di migliaia dei volontari dei trial clinici ai milioni a tappeto, l’insorgenza di nuovi effetti collaterali rappresenta un evento scontato e atteso.
NON SOLO ASTRAZENECA, MA DEGLI ALTRI NON SI PARLA…
Non a caso la Food and Drug Administration consigliava già in occasione del via libera al vaccino Pfizer-BioNTech di tenere alta la guardia per mettere in luce nuove allerte riguardo la sicurezza. Dunque, tutti i vaccini anti Covid causano effetti avversi, per questo non si capisce il motivo per il quale l’attenzione viene sempre posta su quelli che riguardano il vaccino di AstraZeneca. Il sospetto, riportato da La Verità, è che la questione sia anche di geopolitica, visto che Pfizer ha superato AstraZeneca, ad esempio, per paralisi facciali, infarto a acuto e shock anafilattico, secondo quanto riferito da Dagospia. Come qualsiasi altro farmaco, anche i vaccini anti Covid presentano effetti collaterali. Infatti, i rari casi di trombosi non caratterizzano solo il vaccino AstraZeneca.
Con quello Johnson & Johnson sono stati segnalati 3 casi di trombosi rare e anomale dopo l’immissione in commercio del prodotto su 4,5 milioni di vaccinati. A rifermò ieri Sabine Straus, capo del Comitato per la farmacovigilanza Prac dell’Agenzia europea del farmaco Ema, intervenendo in conferenza stampa in merito ai rari casi di anomali coaguli di sangue osservati dopo la vaccinazione.