AstraZeneca, la somministrazione del vaccino alle ragazze ha aumentato di 3,5 volte il rischio di morire per disturbi cardiaci nei primi tre mesi. È la conclusione choc a cui è giunto l’inglese Office for National Statistics, il quale ha visionati i dati dei ricoveri ospedalieri, i registri delle vaccinazioni e le registrazioni dei decessi. La fascia di età presa in esame va dai 12 ai 29 anni e ha permesso di valutare l’impatto di questo vaccino contro il Covid.
Secondo l’istituto inglese, ci sono prove di un aumento nelle giovani donne del rischio di morire per disturbi cardiaci, tra cui arresto cardiaco, malattie cardiache e anche miocardite, cioè l’infiammazione del muscolo cardiaco. Questo rischio è stato quantificato come 3,5 volte superiore nelle 12 settimane successive alla vaccinazione con AstraZeneca. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, fa una distinzione importante. Le vaccinazioni contro il Covid non hanno aumentato al mortalità nel Regno Unito, in quanto su 144,7 milioni di somministrazioni sono state 59 le persone morte in seguito a effetti avversi, di cui tre avevano un’età inferiore ai trent’anni. Il rischio corso dalle ragazze e dalle giovani donne vaccinate con AstraZeneca in Inghilterra è stato stabilito a partire dai 6 decessi per problemi cardiaci ogni 100.000 vaccinate con almeno una dose, come si legge nello studio.
AstraZeneca, i rischi per le ragazze e le giovani donne: “problemi di sicurezza”
I dati che mostrano l’aumento del rischio di morte per disturbi cardiaci per le giovani donne vaccinate con AstraZeneca si riferiscono alle somministrazioni avvenute tra dicembre 2020 e giugno 2022. L’Office for National Statistics nello studio ha precisato che tale aumento non può essere generalizzato a tutta la popolazione, perché la maggior parte dei giovani vaccinati prima di aprile 2021 presentava condizioni di salute fragili oppure lavorava come operatore sanitario.
Già nell’aprile 2021 la Medicines and Healthcare products Regulatory Agency aveva confermato una correlazione tra la somministrazione del vaccine AstraZeneca e la formazione di rari coaguli di sangue. Come conseguenza, ai giovani con meno di trent’anni fu proposto un vaccino differente. Vahé Nafilyan, esperto di statistica presso l’Office for National Statistics interpellato dal Daily Telegraph, ha commentato che “la vaccinazione con il principale vaccino non-mRNA utilizzato nel Regno Unito è stato bloccato per i giovani in seguito a problemi di sicurezza”, sottolineando però come “mentre la vaccinazione comporta alcuni rischi, questi devono essere valutati alla luce dei benefici. La nostra analisi dimostra che il rischio di morte aumenta notevolmente in seguito un test positivo per il Covid anche nei giovani, e molti studi dimostrano che i vaccini sono altamente efficaci nella prevenzione del ricovero ospedaliero o della morte”.