Scott Atlas, esperto di sanità pubblica che per alcuni mesi è stato nella task force di Donald Trump per la gestione dell’epidemia di Coronavirus negli Stati Uniti, ha parlato in una intervista a La Verità delle misure che sono state messe in atto nel mondo: “I lockdown sono sempre stati scientificamente sbagliati, perché non hanno protetto le persone che correvano un alto rischio di morire”, ha affermato.



Una consapevolezza che, in base a quanto sostiene l’ex professore di Stanford, in molti avevano ben prima dell’inizio della pandemia. “C’erano molti motivi per cui sapevamo che i lockdown avrebbero fallito. Uno era che, dai primi studi di siero prevalenza, era apparso chiaro che l’infezione si era ampiamente diffusa già all’inizio della primavera 2020. Non puoi fermare un virus che si trasmette con il respiro e che già tanta gente ha contratto”, ha sottolineato. Un’idea in merito, tuttavia, la scienza se l’era fatta molto prima. “Erano 15 anni che era stato fissato il metodo standard per gestire una pandemia. Il paper principale fu scritto nel 2006 e diceva che bisognava raccomandare alle persone malate di restare in casa, ma assicurandosi che tutti gli altri continuassero la loro vita”.



Atlas: “Lockdown sbagliati, da 2006 scienza li sconsiglia”. L’approccio corretto

L’approccio corretto contro il Coronavirus e le altre pandemie, dunque, secondo Scott Atlas, non è certamente quello del lockdown. Qual è, allora, quello giusto? “La protezione mirata, che ho invocato sin dal marzo 2020. Quello che io sostenevo era che bisognasse tenere aperte la società e le scuole, ma con più misure protettive a beneficio delle persone a rischio”.

La linea in questione però non è stata seguita nella maggior parte dei Paesi del mondo colpiti dal virus, con conseguenze secondo l’esperto annunciate. “I lockdown non sono riusciti a fermare la diffusione dell’infezione, e sapevamo che avrebbero fallito. Non sono riusciti a impedire che le persone ad alto rischio morissero. E hanno danneggiato enormemente quelle a basso rischio”, ha concluso.