Arrivano due bellissime notizie dal mondo del tennis: sono appena stati annunciati i nomi dei vincitori degli Atp Awards 2019 e spiccano i nomi dei due italiani che maggiormente ci hanno fatto sognare per tutto il 2019, vale a dire Matteo Berrettini e Jannik Sinner. Il primo ha vinto il premio di giocatore più migliorato, succedendo nell’albo d’oro a Stefanos Tsitsipas (scusate se è poco, visto che stiamo parlando del recente vincitore delle Atp Finals e di un ormai solido Top Ten, capace anche di raggiungere finali nei Masters 1000) mentre l’altoatesino è l’esordiente dell’anno, un riconoscimento che premia anche il miglior giovane all’interno della Top 100 del ranking. Prima di lui Alex De Minaur, ma questo titolo lo avevano ottenuto anche Andy Roddicky, Rafa Nadal e Alexander Zverev tanto per citarne alcuni. Non Roger Federer, che nel 2001 era stato battuto dallo statunitense (ma il Re si sarebbe rifatto, e con ampi interessi, nelle finali di Wimbledon). Chiariamo subito: non necessariamente vincere un Atp Award significa avere essere destinati ad una carriera scintillante. Chi ricorda per esempio Andrej Golubev, Alex Bogolomov e Marinko Matosevic? Eppure sono i primi tre premiati nel decennio che va a chiudersi, in materia di tennista più migliorato: basterebbero questi tre nomi – in realtà ce ne sono altri – mentre riguardo l’esordiente abbiamo avuto giocatori come Tobias Kamke o ancora Julian Alonso, che non è mai andato oltre la trentesima posizione della classifica. Berrettini, per dire, ha chiuso il numero 2019 al numero 8: ha già fatto molto di più anche solo con la semifinale degli Us Open.
ATP AWARDS 2019, PREMIATI BERRETTINI E SINNER
Ci scuserà Matteo Berrettini, che per il suo Atp Award 2019 ha battuto la concorrenza rappresentata da Felix Auger-Aliassime, Stefanos Tsitsipas e soprattutto Daniil Medvedev, se l’accento lo facciamo cadere soprattutto su Jannik Sinner: l’altoatesino si prende un riconoscimento importante a corredo di una stagione che lo ha visto trionfare nella Atp NextGen e vincere cinque delle sei finali Challenger disputate, in un anno in cui gli italiani hanno dominato in questa categoria. Il premio – come anche quello vinto da Matteo – viene assegnato con i voti dei colleghi ed è importante che Jannik sia giunto davanti a Casper Ruud e Mikal Ymer o ancora Auger-Aliassime, cioè giocatori che fin dai primi mesi del 2019 (e forse anche prima) hanno goduto di maggiore visibilità. Riconosciuto dunque il merito di aver chiuso alla grande la stagione, e forse quel successo su Gael Monfils ad Anversa lo ha aiutato a prendere fiducia e farsi notare; adesso per lui e Berrettini si apre un 2020 che dovrà essere quello della conferma e del salto di qualità, perchè sarebbe appunto troppo facile fermarsi qui e accontentarsi. Intanto possiamo dire che l’Atp Award per il miglior giocatore dell’anno se lo è preso Rafa Nadal: lo spagnolo corona un 2019 nel quale ha vinto due Slam, ha chiuso ancora al numero 1 del ranking (raggiungendo le 200 settimane) e ha messo in bacheca anche la Coppa Davis. Per la quinta volta Nadal si prende il riconoscimento, mentre il ritorno dell’anno è quello di Andy Murray: nove mesi dopo l’annuncio del ritiro lo scozzese ha vinto il titolo numero 46 ad Anversa, e meglio di così non avrebbe davvero potuto fare.