Nelle scorse ore l’Ats di Milano ha inviato per sbaglio ad alcuni utenti un sms in cui avvisava gli stessi del possibile contatto con un infetto da coronavirus. Nel dettaglio il testo apparso sugli smartphone dei malcapitati è stato il seguente: “Ats Milano. Gentile Sig/Sig.ra lei risulta contatto di caso di Coronavirus. Le raccomandiamo di rimanere isolato al suo domicilio, limitare il contatto con i conviventi e misurare la febbre ogni giorno. Se è un operatore sanitario si attenga alle indicazioni della sua Azienda”. Non è ben chiaro a quante persone sia stato inviato il messaggio suddetto, fatto sta che ha ovviamente causato il panico al mittente, per ovvi motivi. Immaginative infatti di ricevere un avviso del genere: sareste obbligati ad isolarvi dalla vostra famiglia, e a non poter andare a lavoro, con tutto ciò che ne consegue. Accortasi dell’errore, l’azienda sanitaria milanese ha pubblicato poche ore dopo una nota sul proprio sito web, in cui comunicava l’errore precedente.



ATS MILANO E L’SMS D’ERRORE SUL CORONAVIRUS: “NON HA CREATO DISAGIO”

Così ha fatto sapere Ats Milano: “Per un errore informatico, alcuni assistiti hanno ricevuto nella serata di lunedì 25/05 un SMS che riportava il testo seguente: ‘ATS Milano. Gentile Sig/Sig.ra lei risulta contatto di caso di Coronavirus. Le raccomandiamo di rimanere isolato al suo domicilio, limitare il contatto con i conviventi e misurare la febbre ogni giorno. Se è un operatore sanitario si attenga alle indicazioni della sua Azienda’. Agli interessati è stato inviato un ulteriore sms di rettifica nella giornata di martedì 26/05. Ci scusiamo per il disagio”. La Stampa ha contattato la stessa azienda per avere delucidazioni, e questa ha fatto sapere che l’sms “non ha creato particolare disagio”, salvo qualche chiamata al centralino nella mattinata di martedì. Di conseguenza Ats si è attivata con un secondo sms “per rassicurare tutti”. Ovviamente la notizia ha fatto in breve tempo il giro del web e dei social, e coloro che nelle scorse settimane hanno puntato il dito contro il sistema sanitario lombardo hanno avuto terreno fertile per nuove accuse.



“CHI RIPAGA IL DANNO?”

Il collega giornalista Umberto Rapetto, attraverso le pagine di Infosec.news, si pone comunque alcune domande a margine di questo inghippo: “Come avranno passato la notte i destinatari del micidiale breve messaggio di testo spedito dall’Agenzia metropolitana? Chi ripaga il danno (non il “disagio”) a questi poveretti? Cosa succederà a questa gente quando un domani sentirà il “bip” di un SMS in arrivo qualunque ne sia il contenuto? Come si comporterà chi riceve una comunicazione che possa riguardare la sua salute o proprio il contagio da COVID-19 ora che tutti si affretteranno ad installare la app Immuni?”. Tutte questioni più che lecite…

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