L’Ats Milano lancia l’allarme: non riusciamo a tracciare tutti i contagi. «Non riusciamo a mettere noi attivamente in isolamento le persone», è la considerazione del direttore sanitario Vittorio Demicheli, che ai microfoni di Sky Tg 24 ha lanciato un appello: «Chi sospetta di aver avuto un contatto a rischio o sintomi stia a casa». La Lombardia è tra le Regioni più colpite d’Italia e la provincia di Milano sta facendo i conti con una nuova e potente ondata di contagi. Demicheli ha messo in risalto: «Ciò che ci preoccupa è che non sappiamo esattamente quale sia la velocità con cui si può verificare il fenomeno in una grossa metropoli come Milano». Il direttore dell’Ats di Milano ha poi messo in risalto di aver invitato le autorità a prendere delle decisioni un po’ più incisive, considerando che «quando abbiamo chiuso le attività alle 18 nella curva epidemiologica c’è stata una brusca frenata».



ALLARME ATS MILANO, LE PAROLE DI MASSIMO GALLI

Le dichiarazioni del direttore sanitario dell’Ats di Milano sono state commentate così da Massimo Galli: «Mi sembra evidente che quando gli infettati diventato migliaia, non c’è tracciamento che tenga. Si sta riproponendo la situazione che abbiamo avuto quando il virus ci ha preso di sorpresa a marzo. Stiamo avendo un numero di infezioni talmente importante da rendere difficoltoso impossibile il tracciamento dei contatti e il test dei contatti, cosa molto spiacevole per usare un eufemismo». Intervenuto ai microfoni di Oggi è un altro giorno, il primario di Malattie infettive al Sacco di Milano ha spiegato: «Il virus si sta comportando esattamente allo stesso modo. Le persone che si infettano, per il 5% hanno una malattia importante e devono venire in ospedale. Il restante 95% si divide tra chi ha sintomi fastidiosi ma non devono venire in ospedale ed una fetta importante di persone completamente senza sintomi ma che possono trasmettere l’infezione».

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