Mattino5, programma di Canale 5, ha aperto stamane soffermandosi sulla notizia delle ultime ore, ovvero, l’attacco hacker russo ad alcuni siti istituzionali italiani. Il talk condotto da Francesco Vecchi ha avuto in collegamento Alessandro Bizzarri di CTO Softech, esperto di cybersecurity, che ha cercato di spiegare cosa sia accaduto nelle scorse ore: “Su una scala da una a 10 è stata più una manifestazione che un attacco in quanto non ci sono stati furti di dati. Il gruppo NoName – ha proseguito riferendosi agli hacker che si sono appunto introdotti in alcuni spazi web istituzionali del nostro Paese – è come se fosse una manifestazione di pazza, hanno le capacità di fare danni ma non ne hanno provocati. Molti di loro si fanno chiamare attivisti proprio per quello in quanto sono più manifestanti”.



E ancora: “L’orso è stato invasivo (riferendosi all’immagine apposta su un sito hackerato ndr) e una volta che si fanno quei generi di attacchi si possono creare più problemi come ad esempio creare un sito fasullo del ministero dell’interno e rubare i dati degli utenti provocando quindi un problema più grave”. Secondo gl’esperto: “Le guerre avranno una componente di hacker sempre più forte ma in Italia le difese sono migliorate, gli attacchi stanno arrivando e vi è la consapevolezza della cybersecurity, il prendere in considerazione una serie di strumenti che sono contromisure per evitare queste problematiche”.



ATTACCO HACKER A SITI ITALIANI, L’ESPERTO: “CI STIAMO FACENDO TROVARE PRONTI”

L’esperto di CTO Softech ha quindi concluso: “Finchè iniziano con questi attacchi molto lievi e tranquilli e poco distruttivi i danni sono contenuti e nel contempo le persone possono capire che è il momento di attrezzarsi e di farsi trovare quindi preparati in caso di attacchi più gravi”.

In collegamento con Mattino5 anche il direttore di Libero, Alessandro Sallusti, che ha commentato così il recente attacco hacker: “Penso che sia una cosa molto più pericolosa di quanto immaginiamo. In Ucraina la prima guerra che si gioca su 4 fronti fra cui quello del cyberspazio. Finchè attaccano un sito, per carità è una cosa grave, ma proviamo ad immaginare cosa succedesse se venissero attaccati gli ospedali, le telecomunicazioni… la vita delle città ormai è regolata da computer. Un esperto di cyber informatica mi diceva che si potrebbe addirittura ad arrivare a bloccare le macchine che sono tutta elettroniche”. Uno scenario decisamente inquietante.