Un massiccio attacco hacker oggi ha colpito i siti di alcune istituzioni finanziarie e del settore dei trasporti in Italia. Il cyberattacco russo è stata un’azione che ha avuto un effetto a livello pratico molto basso, del resto l’obiettivo era mandare un messaggio politico: replicare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo il suo intervento sulla Russia. Dietro l’attacco c’è il gruppo NoName057(16), che aveva già preso nel mirino l’Italia in passato dopo l’invasione dell’Ucraina. Non sono stati commessi furti, ci sono stati attacchi DDoS per rallentare il funzionamento dei siti colpiti o addirittura impedirlo del tutto.
Gli hacker usano molti pc e dispositivi infettati per mandare milioni di richieste a un sito web, rendendo ingestibile il traffico per il server, che rallenta o smette di funzionare, quindi diventa inutilizzabile. Nello specifico, sono stati colpiti gli aeroporti di Malpensa e Linate, così come i porti di Trieste e Taranto, l’Autorità dei trasporti e alcuni server di banche.
A differenza degli attacchi precedenti, nella rivendicazione dell’attacco hacker oggi si fa esplicito riferimento al Capo dello Stato, definito “russofobo” per le parole che avevano già suscitato la dura reazione di Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo.
ATTACCO HACKER OGGI: INFORMATIVA ALLA PROCURA DI ROMA
Di solito, è difficile risalire agli autori di un attacco hacker oggi di questo tipo, ma stavolta hanno voluto far sapere in maniera evidente chi sono, a conferma della matrice politica del cyberattacco. Intanto, la Polizia Postale ha redatto un’informativa che verrà trasmessa alla procura di Roma.
Nel documento sull’attacco hacker si fa riferimento a 14 server presi di mira dagli hacker, ma tenendo conto di quanto accaduto negli ultimi mesi, si arriva a un centinaio. Anche l’Agenzia nazionale italiana per la cybersicurezza si è attivata a supporto, ma comunque le buone difese dei siti colpiti hanno mitigato l’impatto.
In generale, il gruppo NoName057(16) sta colpendo con un attacco hacker in maniera indiscriminata in Europa. Di recente, ad esempio, sono stati rivendicati attacchi contro Polonia, Spagna e Francia, sempre DDoS. Ma è un gruppo “giovane”, perché è stato lanciato tre anni fa, poco dopo l’invasione dell’Ucraina, per colpire non solo Kiev, ma anche chi supporta gli ucraini.