In Israele cresce il timore di un attacco dell’Iran. Il rischio è ritenuto concreto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, infatti nel pomeriggio c’è stata una riunione a cui hanno preso parte anche il ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz e quello della difesa Yoav Gallant. Nel frattempo, il portavoce dell’esercito Daniel Hagari ha confermato che l’Idf «è in alto allarme». Infatti, come precisato dal capo di stato maggiore dell’esercito Herzi Halevi, sta continuando a monitorare ciò che succede in Iran e nei vari ambiti, «preparandosi costantemente ad affrontare le minacce esistenti e potenziali in coordinamento con l’esercito degli Stati Uniti». Il generale ha assicurato: «Le nostre forze sono preparate e pronte in ogni momento e di fronte a qualsiasi scenario. Siamo fortemente preparati in attacco e difesa contro qualsiasi minaccia. Siamo in guerra e da circa sei mesi siamo a un elevato livello di preparazione».



Le indiscrezioni raccolte in esclusiva dal Wall Street Journal indicano che l’attacco diretto dell’Iran contro Israele potrebbe essere sferrato oggi, nelle giro di 24-48 ore. Ci sono poi due fonti Usa alla Cbs secondo cui l’attacco dall’Iran su Israele potrebbe essere condotto con oltre 100 droni e decine di missili indirizzati a obiettivi militari nello stato ebraico. Le fonti non hanno escluso che l’Iran possa però optare per un’operazione su scala ridotta per evitare un’escalation pericolosa.



IL PORTAVOCE DELL’IDF “MINACCIA IRAN? PRONTI A TUTTO”

Sono ore frenetiche in Israele, dove fervono i preparativi contro l’imminente attacco dell’Iran. Il portavoce dell’IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato in un comunicato stampa che il capo di stato maggiore dell’IDF, il tenente generale Herzi Halevi, ha concluso una valutazione con il capo del CENTCOM, il generale Michael Erik Kurilla, sulla minaccia. «Abbiamo tenuto una valutazione congiunta della situazione, per assicurare che il nostro coordinamento sia stretto». Stando a quanto riportato dal Times of Israel, Hagari ha aggiunto che non ci sono ancora cambiamenti nelle istruzioni per i civili in questa fase di massima allerta. «Se ci saranno cambiamenti, aggiorneremo i cittadini immediatamente».



Ma i civili devono comunque restare vigili, poiché le difese aeree di Israele sono «tra le migliori al mondo, ma non ermetiche». Israele è, dunque, pronta ad affrontare la minaccia: «Siamo stati in guerra negli ultimi sei mesi e abbiamo affrontato tutte le minacce esistenti. La nostra difesa è pronta e sa come gestire ogni singola minaccia. Siamo anche pronti all’attacco, con una varietà di capacità, per proteggere i cittadini di Israele». Hagari ha concluso spiegando che «l’Iran si sta intensificando, spingendo per un’escalation regionale. Sapremo come affrontare la minaccia iraniana. Siamo ben preparati e sapremo come rispondere a qualsiasi cosa».

USA SU POSSIBILE ATTACCO IRAN “MINACCIA REALE E CREDIBILE”

La minaccia dell’Iran di ritorsione contro Israele per l‘attacco al suo consolato a Damasco è ritenuta «reale, fattibile e certamente credibile» dagli Stati Uniti. Lo ha dichiarato John Kirby, consigliere per le comunicazioni sulla sicurezza nazionale Usa, in un briefing con la stampa. Inoltre, ha sottolineato che la Casa Bianca si sta assicurando che Israele abbia tutto il necessario per difendersi. Infatti, il capo del Pentagono Lloyd Austin ha contattato il ministro della Difesa di Israele Yoav Gallant per assicurargli che Israele ha il pieno sostegno americano contro gli attacchi iraniani.

«Un attacco diretto dell’Iran comporterà una appropriata risposta da parte di Israele», ha dichiarato Gallant nel colloquio telefonico. Si sono anche confrontati sulla «preparazione ad un attacco iraniano contro lo Stato di Israele, che potrebbe portare ad un’escalation nella regione». L’emittente americana CBS, citando come fonti due funzionari USA, ha rivelato che la rappresaglia iraniana potrebbe esserci anche oggi. Intanto, riferisce Times of Israel, la portaerei USS Dwight Eisenhower ha navigato a nord attraverso il Mar Rosso verso Israele in una dimostrazione di deterrenza da parte dell’amministrazione Biden. La portaerei sarebbe in grado di intercettare missili e droni lanciati dall’Iran.

LE IPOTESI SUL TIPO DI ATTACCO DELL’IRAN A ISRAELE

Le ipotesi sul possibile attacco dell’Iran contro Israele sono quattro. La prima che è possano essere prese di mira le basi militari israeliane con kamikaze e missili. Uno degli obiettivi potrebbe essere la base al confine col Libano o le postazioni sulle alture del Golan. Quindi, potrebbe essere condotta un’incursione a sciame per superare lo scudo antiaereo di Israele. Stando a quanto riportato dal Corriere, la seconda ipotesi è quella di un attacco mirato con missili terra-aria. La terza ipotesi è che l’Iran faccia compiere l’attacco alle milizie, schieramento che vede impegnati gruppi iracheni, siriani, libanesi, palestinesi, afghani e yemeniti. La quarta e ultima ipotesi è che l’Iran colpisca una sede diplomatica di Israele all’estero, ma sarebbe una scelta terroristica.

A tal proposito, il Wall Street Journal rivela che i piani d’attacco sono ancora in fase di discussione, quindi non è stata presa una decisione definitiva. I rapporti dell’intelligence americana indicano un attacco «possibilmente sul suolo israeliano». Khamenei non ha ancora preso una decisione anche perché teme che l’attacco possa ritorcersi contro. «I piani di attacco sono davanti alla Guida Suprema e sta ancora valutando il rischio politico», ha rivelato un suo consigliere.