Se i giornali italiani non hanno problemi ad avere notizie degli avvisi di garanzia ancora prima che vengano spediti dai magistrati, figuriamoci se il più autorevole quotidiano al mondo, l’inglese The Times, non riesca a mettere le mani su una informativa segreta della Nato destinata ai Paesi membri: “Putin starebbe preparando le sue forze armate per compiere un test nucleare ai confini dell’Ucraina”.



Come ci ha detto il generale Giuseppe Morabitodiverse missioni all’estero, membro fondatore dell’Igsda e del Collegio dei direttori della Nato Defense College Foundation in questa intervista, “un giornale come il Times ha sicuramente le sue fonti all’interno della Nato la quale probabilmente di sua iniziativa ha fatto filtrare la notizia, una mezza verità, per creare interesse intorno a quell’argomento specifico”. Argomento che, da quanto si legge, sarebbe l’inizio dell’escalation nucleare russa: il Times ha pubblicato un video di un treno militare russo della divisione nucleare partito in direzione dell’Ucraina. “Si tratta di unità responsabili delle munizioni nucleari, del loro stoccaggio e manutenzione” ci ha detto ancora Morabito.



Tra le tante notizie allarmanti che stanno circolando c’è quella di un possibile test nucleare russo nel Mar Nero portato avanti dal sottomarino Belgorod per provare per la prima volta il super siluro Poseidon equipaggiato con una testata atomica definito “l’arma dell’Apocalisse”. Cosa c’è di vero? O è un modo di dissimulare con la parola test un vero attacco nucleare?

Un test nucleare si fa in regioni non abitate o comunque lontane da qualunque centro abitato, imbarcazioni, persone. I francesi li facevano nell’Oceano Pacifico, la Nord Corea li fa sottoterra, i russi normalmente li fanno in Siberia. Dove non ci siano in sostanza danni collaterali.



Farlo nel Mar Nero invece?

Il Mar Nero è attraversato continuamente da imbarcazioni, mercantili o militari. Potrebbero farlo volutamente vicino alla famosa Isola del Serpente, dove si è combattuto accanitamente a lungo e che adesso è in mano ucraina. Tra l’altro a differenza della Nord Corea che ha bisogno di testare i propri missili, come abbiamo visto anche in questi giorni, la Russia non ha certo bisogno di fare dei test: è evidentemente una dimostrazione di forza, una minaccia, che crea anche dei problemi ambientali molto seri perché rilascerà radiazioni nell’aria e il Mar Nero non è l’Oceano Pacifico. Ci saranno conseguenze sui Paesi che si affacciano in questo specchio d’acqua.

Quindi potrebbe essere una prova di forza o l’inizio dell’escalation nucleare?

Non penso che i russi siano così pazzi da usare armi nucleari: anche loro sarebbero investiti dalle radiazioni, vista la vicinanza del fronte alla Russia stessa.

Il presidente ceceno Kadyrov che invoca continuamente l’uso delle armi nucleari è stato minimizzato dalla stesso Cremlino: questo cosa significa?

Che Mosca non è seriamente intenzionata a usare il nucleare. Kadyrov è un pazzo, un sanguinario che si è costruito una carriera militare e politica con le guerre sporche, il massacro dei civili, che intende mandare al fronte suoi figli di 14, 15 e 16 anni. È un guerrafondaio di cui neanche Mosca si fida completamente.

Il vicepresidente del Comitato di difesa russo ha detto che il loro esercito “è obbligato a fermarsi per riorganizzarsi”. È una implicita ammissione che stanno perdendo la guerra?

È anche questa una mezza verità. I russi stando a notizie riservate che giungono dal fronte stanno cercano di contrattaccare ma vengono fermati dagli ucraini. Le forze russe hanno cercato di avanzare in direzione di Pervomaiske e Pobieda, ma i difensori ucraini sono riusciti a fermare gli attacchi. Gli ucraini che difendono Novo Mykhailivka e Pavlivka hanno riferito di un altro tentativo fallito da parte delle truppe russe di avanzare verso gli insediamenti. C’è poi l’imminente inverno che gioca un ruolo cruciale. Dopo mesi di campagna militare i russi vogliono abbassare l’intensità del conflitto, siamo alle porte dell’inverno quando arriva pioggia, neve e ghiaccio e in quelle regioni diventa impossibile muoversi. Questo giocherà a favore dei russi che avranno tempo per riorganizzarsi e addestrare le nuove reclute che stanno arrivando al fronte dopo la mobilitazione parziale.

Zelensky invece, nonostante gli apparenti tentativi di Putin di aprire un negoziato, ha firmato un decreto legge in cui proibisce ogni trattativa fino a quando Putin sarà al potere. Si sente forte? Continuerà la guerra?

Se non vuole sedersi al tavolo la guerra va avanti. Certamente Zelensky in questo momento si sente forte: ha alle sue spalle l’Europa che continua a sostenerlo, gli Stati Uniti che fanno investimenti miliardari. Anche i segnali di questa debolezza tra virgolette dei russi lo incitano andare avanti.

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