Un’auto si è schiantata contro una fermata dell’autobus questa mattina a Gerusalemme: l’attentato, ad opera di un palestinese con cittadinanza di Israele, ha provocato due vittime e diversi feriti. A perdere la vita, come riportato da Ansa, sono stati un bambino di 6 anni, che stava aspettando il mezzo di trasporto insieme ai suoi familiari, ed un ragazzo di circa 20 anni. Il bilancio delle vittime potrebbe continuare a salire. Un altro minore infatti è ricoverato in ospedale in condizioni critiche.



L’uomo che era alla guida della vettura, secondo quanto hanno comunicato le autorità locali, è stato “neutralizzato” da un agente di polizia, non da civili armati come era stato erroneamente riportato in un primo momento. È stato ucciso con un colpo di pistola. Le forze dell’ordine hanno provveduto a identificarlo post mortem. Si tratta di Hussein Karake, di 31 anni, residente nel rione di Issawie a Gerusalemme est. Non è ancora noto se il terrorista avesse qualche affiliazione politica.



Attentato a Gerusalemme: auto contro fermata autobus, ucciso il terrorista

L’attentato a Gerusalemme è stato rivendicato da Gaza. L’organizzazione palestinese islamista di Hamas si è complimentata con il terrorista Hussein Karake, che ha lanciato un’auto contro una fermata dell’autobus, definendo il gesto come “eroico”. Anche la Jihad islamica ha pubblicato un messaggio analogo e ha incitato i palestinesi che si trovano sul luogo a compiere altri attacchi.

Intanto le altre vittime dell’attacco terroristico stanno lottando tra la vita e la morte in ospedale. In totale sono otto, incluso il minore in codice rosso. Tra gli altri ci sono due uomini sulla trentina, anche questi in gravi condizioni e un uomo sulla quarantina e un bambino di 10 anni in condizioni moderate. A renderlo noto è stato il servizio di ambulanza Magen David Adom.